Ecatombe stradale: doppio incidente mortale nel giro di tre ore

Redazione
Ecatombe stradale: doppio incidente mortale nel giro di tre ore
repertorio

Ecatombe stradale: doppio incidente mortale nel giro di tre ore. Doppia tragedia nella mattinata di oggi, venerdì 30 aprile, in provincia di Brescia, dove due uomini hanno perso la vita a tre ore di distanza l’uno dall’altro.

Entrambi sono rimasti vittime di incidenti stradali. Come riportato dall’Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia, il primo sinistro si è verificato pochi minuti dopo le 4 lungo l’autostrada A4 Venezia-Torino in direzione di Milano all’altezza di Desenzano del Garda, poco prima del casello di Brescia Est.

Due incidenti mortali avvenuti nel giro di tre ore

La vittima non è ancora stata identificata, ma pare che non vi siano veicoli diversi dal suo coinvolti nell’incidente. Sul posto, sono arrivati i soccorritori del 118 che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Le indagini sono invece state affidate alla polizia stradale di Padova. Il secondo, invece, si è verificato tre ore più tardi: erano le 7.09 quando una chiamata ha allertato l’Areu denunciando un violento incidente a Rezzato.

Qui, lungo la ss 45 bis un’auto e un tir si sono scontrati per cause ancora da accertare. A bordo dei veicoli, un ragazzo di 25 anni e due uomini di 50 e 54 anni. Purtroppo, il 50enne è morto. Anche in questo caso, le indagini sono state affidate alla polizia stradale che dovrà ora ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Sul posto presenti anche i vigili del fuoco.

Uomo travolto e ucciso da un treno a Monza

Nella mattinata di ieri, giovedì 29 aprile, un uomo di 43 anni ha perso la vita nei pressi della stazione ferroviaria di Monza dopo essere stato travolto da un treno. Non sono ancora noti i contorni della vicenda su cui ora stanno indagando le forze dell’ordine, ma non viene escluso che possa essersi trattato di un gesto volontario.

Pompei, Grazia morta dopo un volo dal quarto piano.

Le caviglie spezzate, il bacino e le anche fratturate, tagli sull’addome. Ferite che in un primo momento avevano portato gli investigatori a ritenere che fosse uccisa, forse anche seviziata.

Ma, le indagini sembrano destinate a confermare una verità diversa, anche se non meno terribile: Grazia, la ragazza di Pompei morta ieri dopo una corsa disperata in ospedale, si è suicidata; oggi sarebbe stato il suo compleanno, avrebbe compiuto 24 anni.

Ma facciamo un passo indietro, al tardo pomeriggio di ieri, 29 aprile. Pompei, paesone della provincia di Napoli, Prima Traversa di via Carlo Alberto, a pochi passi dal Santuario. Una strada stretta, che si incunea tra due file di condomini.

È proprio accanto ad uno di questi, sulla discesa che porta ad un garage, che un residente trova il corpo agonizzante della ragazza. Chiama i soccorsi, l’ambulanza arriva poco dopo e riparte a sirene spiegate verso l’ospedale di Castellammare di Stabia.

Qui, purtroppo, la giovane muore poco dopo. Il primo referto dei medici è agghiacciante: ha le caviglie spezzate e dei tagli sull’addome, varie escoriazioni. Ferite tipiche di una caduta da parecchi metri.

Ma, gli investigatori non escludono nulla, la pista più probabile sembra quella dell’aggressione, probabilmente sessuale, avvenuta in uno degli appartamenti del palazzo. Nessuno, però, ha sentito o visto nulla.

Nessuno, tra quei condomini, ha sentito la ragazza urlare o visto qualcuno fuggire. Col passare delle ore i tasselli di quello che pare un mosaico sembrano tornare ognuno al proprio posto. Nel condominio accanto a cui è trovato il corpo, al quarto piano, una finestra è aperta.

Ci sono un paio di forbici. E viene fuori che la 23enne, che abitava a poche centinaia di metri, era da anni in cura per pregresse patologie psichiatriche. I tagli sull’addome, non profondi, sono associabili ad atti di autolesionismo. Da qui, la ricostruzione che al momento è ritenuta la più attendibile, in attesa dell’autopsia.

Ieri pomeriggio la ragazza avrebbe imboccato quella traversa, dove qualcuno l’avrebbe vista girare confusa, e avrebbe scelto un condominio a caso. Sarebbe salita fino al quarto piano e si sarebbe ferita all’addome con le forbici, acquistate poco prima. E si sarebbe lanciata.

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