“Ecco perché ha bruciato un cane”, macabra ipotesi sul caso Sabrina

Redazione
“Ecco perché ha bruciato un cane”, macabra ipotesi sul caso Sabrina

“Ecco perché ha bruciato un cane”, macabra ipotesi sul caso Sabrina. Gli inquirenti continuano ad indagare per ricostruire gli ultimi istanti di Sabrina Beccalli.

La donna scomparsa nella notte di Ferragosto e della quale si stanno ancora cercando i resti. Tratto in arresto con l’accusa di omicidio e di occultamento di cadavere.

Il 45enne Alessandro Pasini continua a fornire risposte poco soddisfacenti. Motivo per cui gli investigatori non possono permettersi di trascurare alcun dettaglio.

Ecco così che l’attenzione delle autorità si è concentrata anche sull’altra vittima di quella notte. Ossia il cane trovato carbonizzato all’interno della Fiat Panda di Sabrina e inizialmente spacciato da Pasini come la 39enne.

Una menzogna smascherata praticamente subito

Secondo il tenente colonnello Carlo Maria Repetto, incaricato di guidare l’attività investigativa dei carabinieri del nucleo operativo di Crema. Servendosi della bestiola Pasini aveva cercato di sviare senza riuscirci le indagini.

“Ha pensato evidentemente di sviare le indagini in questo modo pensando che i resti non potessero essere identificabili. Evidentemente ha occultato il corpo da altre parti”

“Per far sì che noi non avessimo tracce di atti violenti, che noi pensiamo invece siano accaduti”. Ha infatti dichiarato Repetto, come riportato da “Tgcom24”.

Ci si interroga adesso su come sia stato coinvolto il cane. Trovato carbonizzato fra il sedile posteriore e la seduta a lato del guidatore.

Secondo Giulia Masci, giudice per le indagini preliminari di Cremona, potrebbero esserci due versioni, riportate da “Il Giorno”.

In un caso, l’animale potrebbe essere un cane randagio che aveva precedentemente trovato riparo all’interno dell’autovettura di Sabrina. Sarebbe quindi “rimasto carbonizzato quando il Pasini ha dato fuoco al veicolo”.

Un’altra ipotesi possibile è che il cane sia preso ed intenzionalmente collocato a bordo del veicolo “dal Pasini stesso per far credere agli inquirenti che fossero i resti della Beccalli.”

“Sui quali però – trattandosi di carcassa carbonizzata – non sarebbe stato possibile effettuare accertamenti utili per stabilire le vere cause del decesso”.

Del resto Pasini doveva sapere che il cane si trovava nella vettura. Dato che inizialmente, nel corso dell’udienza di convalida, si era servito di ciò per raccontare agli inquirenti che i resti sull’auto erano quelli di Sabrina. Deceduta dopo aver assunto sostanze stupefacenti.

È stato il dirigente veterinario dell’Ats di Cremona, in collaborazione con un altro esperto, a svolgere gli esami del caso sulla carcassa.

È stato confermato che si tratta di un”animale della famiglia dei canidi e del genere canis, di media taglia, non giovane, privo di microchip”.

Smentito, dunque, il racconto di Pasini. Intanto proseguono senza sosta le ricerche del corpo di Sabrina. Neppure lo svuotamento della cisterna di Vergonzana ha purtroppo dato dei risultati. Fonte IlGiornale

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