Elena Bonetti: “La didattica a distanza è insostenibile!”

Redazione
Elena Bonetti: “La didattica a distanza è insostenibile!”

Elena Bonetti: “La didattica a distanza è insostenibile!” “La scelta di proporre la didattica a distanza al 75 per cento, e in molte regioni al 100 per cento, è una scelta che non posso sostenere né per il contenuto né per gli effetti”.

A dirlo in un colloquio con HuffPost è la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, per la quale al centro di tutto ci sono le nuove generazioni che rappresentano “il nostro investimento per il futuro”.

La scuola?

“Un luogo sicuro, problematici sono il trasporto locale e la tracciabilità”.

Sui limiti imposti dall’ultimo Dpcm, avverte Conte: “Le scelte sono fatte nella direzione di misure che possano effettivamente diminuire i contagi, sulla base di simulazioni e analisi comparate”.

Il primo dei primi problemi del Paese? “Quello demografico”. Secondo i dati Istat, nel 2012 i nati erano stati 534.000 mentre nel 2019 sono stati 420.000.

Il trend 2020 è di circa 387.000. “La crescita demografica è un fattore di sviluppo” e “un Paese che vede quel calo di nascite non ha un futuro di sostenibilità e non ha coraggio”.

A proposito dell’esperienza della pandemia spiega che “le famiglie si son trovate a dover gestire in modo aggravato compiti sociali, con un carico maggiore per le donne”.

Tuttavia, è anche emersa una più ampia “corresponsabilità tra la figura maschile e la figura femminile”, ma in ogni caso è necessario “investire sul lavoro femminile, rafforzando politiche che lo valorizzino”.

Il congedo parentale?

“Un atto di responsabilità genitoriale che deve essere utilizzabile e richiedibile per tutte le tipologie di lavoratrici e lavoratori”.

Ministra, sabato c’è stata una riunione dei capi delegazione e la ministra Bellanova, sua collega in Italia Viva, ha tenuto un’impostazione di forte perplessità nei riguardi dell’ultimo Dpcm. Lei è sulla stessa linea?

Siamo chiamati come governo a mantenere una dimensione di unità nel farci promotori di percorsi che vadano a richiamare il Paese alla responsabilità.

Nello stesso tempo, dobbiamo risposte di concretezza a tutti i cittadini. Italia Viva ha posto, attraverso la ministra Bellanova perplessità che condivido.

Dal mio punto di vista la scelta di proporre per le scuole la didattica a distanza al 75 per cento, e in molte regioni al 100 per cento è una scelta che non posso sostenere né per il contenuto né per gli effetti.

Sta per arrivare il Decreto Ristori, che fa da contraltare al nuovo Dpcm che impone le nuove limitazioni alla vita dei cittadini. Ci può guidare negli aiuti per le famiglie?

Il nuovo Dpcm è andato ad amplificare la parte prevista di didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori.

Se è vero che per legge nel loro caso non è previsto l’obbligo di custodia, certamente il tema di dover accompagnare i ragazzi nella didattica a casa è un tema importante.

Noi avevamo già previsto che per i bambini e i ragazzi sotto i quattordici anni in quarantena fosse possibile per i genitori accedere allo smart working come diritto o al congedo parentale.

Mi aspetto che la misura attuale della didattica al 75 per cento sia per il più breve tempo possibile e che si arrivi quanto prima alla riorganizzazione, laddove non è stato fatto, del trasporto pubblico per poter permettere l’accesso alle scuole con la stessa sicurezza che è garantita in classe.

Il problema del contagio non è la scuola in quanto tale ma la vita intorno, compresa quella dei trasporti, e una tracciabilità dei contagi che dev’essere rafforzata.

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