Elisabetta Gregoraci e il ritorno a scuola di Nathan Falco

Redazione
Elisabetta Gregoraci e il ritorno a scuola di Nathan Falco
Elisabetta Gregoraci

Elisabetta Gregoraci e il ritorno a scuola di Nathan Falco. Nathan Falco, figlio di Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore, è tornato sui banchi di scuola dopo un’estate trascorsa assieme ai genitori in luoghi esclusivi. Il ragazzo, 13 anni, dopo essersi goduto il mare della Sardegna e di Ibiza

Ha fatto rientro a Monte Carlo e nella giornata di lunedì 28 agosto ha celebrato il primo giorno di ritorno di studi. Il tredicenne è accompagnato a scuola da mamma Elisabetta Gregoraci. Di che istituto stiamo parlando? The International School of Monaco, uno dei migliori istituti, e quindi anche più costosi, a livello europeo per la formazione degli studenti tra i 3 e i 18 anni.

Elisabetta Gregoraci, attraverso un post pubblicato sui social ha omaggiato il primo giorno di scuola del figlio, augurandogli un caloroso in bocca al lupo. La scuola frequentata da Nathan non è accessibile a tutti, anzi la possono frequentare solamente i figli di coloro che hanno ampie disponibilità economiche.

Come riferisce il quotidiano Today, per seguire le lezioni del The International School of Monaco bisogna pagare una retta che va dai 10 ai 30 mila euro l’anno. Visto il patrimonio di Briatore è assai probabile che la retta pagata per il giovane sia quella più alta, appunto 30 mila euro. Nathan Falco dovrebbe frequentare il prestigioso istituto per un altro paio di anni.

Poi dovrebbe proseguire gli studi in un collegio in Svizzera. Questo, almeno, è ciò che ha raccontato Briatore in tempi non sospetti. In diversi frangenti l’imprenditore piemontese ha anche spiegato che, laddove Nathan non volesse fare l’università, lui non eserciterà alcuna pressione affinché ci vada.

Briatore in questi anni ha più volte criticato il sistema universitario. Sostenendo che diversi percorsi di studi sono poco utili ai fini lavorativi. E aggiungendo che, sempre secondo la sua opinione, è più vantaggioso maturare esperienze professionali

Piuttosto che frequentare atenei che non sono in grado di garantire sbocchi a livello lavorativo. Il pensiero del manager è stato divisivo. Da un lato chi gli ha dato ragione, dall’altro chi l’ha criticato dicendo che simili ragionamenti non sono da stimolo per i giovani.

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