Emanuela Folliero: “Io icona sexy? Un manager venne arrestato a causa mia”

Redazione
Emanuela Folliero: “Io icona sexy? Un manager venne arrestato a causa mia”

Emanuela Folliero: “Io icona sexy? Un manager venne arrestato a causa mia”. La tv mi ha reso popolare ma non me ne rendevo conto. All’inizio ero insicura: magra e con molto seno che nascondevo nei vestiti. Rimpianti? Potevo essere valorizzata di più. Per l’ultimo annuncio mi avevano dato un testo di congedo, l’ho buttato e ho improvvisato”

“L’ultimo annuncio? Certo che lo ricordo. Mi avevano dato un testo di congedo, l’ho buttato nel cestino e fatto a modo mio. Ho scelto il momento di fine trasmissioni, quando i telespettatori sono pochi e affezionati.”

“Niente effetti speciali, lacrime o frasi memorabili. Ho detto solo: buona vita a tutti. Il saluto più autentico”. Era l’8 luglio 2018. Data storica per la televisione italiana: l’ultima Signorina Buonasera tirava giù il sipario.

Onore toccato a Emanuela Folliero, 55 anni, la bellissima di Rete 4. Aspettavamo il film in prima serata per vederla e sentirle raccontare la trama. Ora è tutto spento, fra i rimpianti del pubblico.

Che cosa fa un’annunciatrice che non annuncia più?

“Guarda avanti. È la caratteristica dell’Acquario, il mio segno. All’inizio però mi sono sentita una reliquia vivente. Ho temuto di finire in un vaso di formaldeide, esposta in qualche museo”.

Come dimenticare 28 anni di annunci?

“Ho cominciato a lavorare in Mediaset a 25 anni, aprile 1990. Il jolly che svariava fra i tre canali. Eravamo in 110 alle selezioni: scelsero me”.

Com’era quel mondo?

“Canale 5 era nato dieci anni prima e fu l’incubatore di novità clamorose. Una tivù americana di fronte all’istituzionalità della Rai: colorata, moderna, senza canone e con tante belle donne. In più Mike direttore artistico, strappato alla concorrenza da quel visionario che è sempre stato Berlusconi”.

Nel 2003 la svolta del calendario: lo definirono un’esplosione di ormoni maschili.

“Il mensile Capital fece un sondaggio tra i lettori: risultò che la più sognata dagli italiani ero io. Ho resistito, poi ho detto: perché no? Ho superato l’imbarazzo pretendendo che non ci fossero immagini volgari, il fotografo era un maestro come Bruno Bisang. Credevo che il calendario avrebbe fatto flop e invece: 300mila copie vendute. Accadde perfino un fatto paradossale”.

Quale?

“Un manager italiano venne arrestato a Dubai perché aveva il calendario in valigia. Lì era vietatissimo”. Per leggere l’intervista integrale clicca qui, Quotidiano.net

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