Emilia Nobili uccisa in casa dal marito
La professoressa era in pensione. Ai polsi del marito già erano scattate le manette per maltrattamenti. Ora è in caserma dai carabinieri
Emilia Nobili uccisa in casa dal marito. La professoressa era in pensione. Ai polsi del marito già erano scattate le manette per maltrattamenti. Ora è in caserma dai carabinieri.
L’ episodio di femminicidio è avvenuto ieri primo agosto a Poggiridenti, provincia di Sondrio, dove Emilia Nobili, insegnante di lettere in pensione di 75 anni, è stata uccisa dal marito Mohamed Rebami, 65 anni, di nazionalità marocchina.
L’uomo, che in passato era già stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, aveva comunque continuato a vivere con la vittima dopo che quest’ultima aveva ritirato la denuncia, nonostante il disaccordo del figlio.
L’allarme lanciato dai vicini
La vicenda è stata resa nota grazie all’intervento dei vicini che hanno sentito urla e rumori provenire dall’abitazione intorno alle 23. I soccorsi, giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Emilia Nobili.
Il marito è stato fermato dai carabinieri e portato in caserma. Inoltre, si segnala che l’uomo viaggiava frequentemente tra Italia e Marocco e aveva deciso di convertirsi al cristianesimo per potersi sposare in chiesa.
Questo caso evidenzia la complessità delle dinamiche familiari nelle situazioni di violenza domestica, nonché le difficoltà nel prevenire tragedie nonostante precedenti interventi delle forze dell’ordine.
La triste vicenda sottolinea l’urgenza di strategie efficaci per la tutela delle vittime di maltrattamenti e la necessità di un sostegno adeguato per evitare il ripetersi di tali eventi.