Etna: Sesta eruzione in otto giorni. Cenere fino a Palermo
Etna: Sesta eruzione in otto giorni. Cenere fino a Palermo. Ha trascorso una notte ‘tranquilla’ l’Etna dopo la nuova fase parossistica del vulcano, la sesta in otto giorni, con una fontana di lava alta oltre 500 metri.
Fontana che emergeva dal cratere di Sud-Est con una colonna eruttiva di cenere lavica e lapilli che si espandeva in verticale per diversi chilometri. L’ampiezza media del tremore vulcanico è su livelli medi.
Secondo le ultime osservazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania, nella zona sommitali sono ancora presenti colate laviche nel settore di Sud Ovest e nell’area orientale.
La sorgente del tremore è localizzata nell’area del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2.900 metri sul livello del mare. Lo stesso si registra per l’attività infrasonica che ha subito una brusca diminuzione sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi.
Il vento porta la cenere fino a Palermo
Ieri mattina Palermo si era svegliata con una leggera coltre nera di cenere prodotta dalle eruzioni dell’Etna di questi giorni, che si è depositata su tetti, terrazzi e strade della città: decine le segnalazioni di un velo nero che ha coperto auto in sosta, panni stesi e piante.
Secondo i meteorologi si tratta delle ceneri dell’Etna, soprattutto quelle prodotte nell’eruzione di due giorni fa, considerata una delle più potenti degli ultimi decenni, che ha provocato fontane di lava arrivate sopra i 4mila metri di altitudine.
E della cenere, che è salita ancora più in alto incontrando le correnti sudorientali presenti in quota, che fino a oggi viaggiavano in direzione Est-Ovest. Un fenomeno immortalato dai satelliti della Nasa in cui si vede il percorso delle nubi di cenere dal vulcano fino a Palermo e alle coste tirreniche della provincia di Trapani.
Così la notizia dell’eruzione di ieri
Un’intesa attività stromboliana con emissione di una fontana di lava, che supera i 400 metri d’altezza, è in corso da due bocche aperte all’interno del cratere di Sud-Est dell’Etna, con emissione di cenere di lavica. E’ presente una colata che si dirige verso la desertica Valle del Bove.
Il fenomeno parossistico, il sesto dal 16 febbraio scorso, è monitorato dall’INGV-Osservatorio etneo di Catania. Aveva preannunciato questa mattina di attendersi uno scenario con «attività vulcanica caratterizzata da degassamento; e continua attività esplosiva dai crateri sommitali con eventuale formazione di nubi di cenere ed effusione lavica».
Scenario che puntualmente si è verificato. Con il vulcano che è tornato a dare spettacolo grazie anche all’ampia visibilità data dall’alta pressione atmosferica di questi giorni. Allo spettacolo fa però da contraltare la cenere lavica che continua a cadere nei paesi etnei creando disagi e danni.