Feltri a Carlo Verna: ” Promuovo una colletta affinché qualcuno lo curi”

Redazione
Feltri a Carlo Verna: ” Promuovo una colletta affinché qualcuno lo curi”

Feltri a Carlo Verna: ” Promuovo una colletta affinché qualcuno lo curi”. Vittorio Feltri ha ancora voglia di tornare sulle sue dimissioni dall’Ordine dei giornalisti.

Il direttore editoriale e fondatore di Libero ce l’ha ancora con il presidente dell’Ordine Carlo Verna e gli dedica un tweet al vetriolo: “L’Amaro Verna ha dichiarato di volermi rieducare. Crede di essere Mao, quello della rivoluzione culturale cinese. Promuovo una colletta affinché qualcuno lo curi”.

Carlo Verna, infatti, in seguito alle dimissioni di Feltri aveva detto: “Avremmo preferito accompagnare Vittorio Feltri su una strada di maggior attenzione delle norme della professione; anche per le numerose azioni disciplinari in corso nei suo confronti e ho dato mandato legale per valutare un eventuale danno di immagine causato da alcune sue ripetute e circostanziate esternazioni”. Chissà se magari ci ha ripensato…

Le dimissioni

“Vittorio Feltri non è più giornalista, non nel senso giuridico del termine. Dopo cinquant’anni di carriera si è dimesso dall’Ordine rinunciando a titoli e posti di comando nei giornali, compreso nel suo Libero (lo fondò nel 2000)”. Lo scrive in un editoriale in prima pagina il direttore del “Giornale”, Alessandro Sallusti.

“Immagino che sia una scelta dolorosa per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo e limitarne la libertà di pensiero a colpi di processi disciplinari per presunti reati di opinione e continue minacce di sospensione e radiazione”, scrive Sallusti, ricordando non senza critiche le regole che governano l’Ordine dei Giornalisti e sottolineando che “per potere continuare a scrivere, Vittorio Feltri – immaginando di essere di qui a poco ghigliottinato, penso io – ha dovuto rinunciare al suo mestiere”.

“Non è un bel giorno per la categoria – osserva il direttore del ‘Giornale’ – che formalmente perde uno dei giornalisti che – piaccia o no -hanno scritto la storia di questo mestiere, successo dopo successo, da trent’anni a questa parte sia come penna sia come direttore.
Feltri non è una voce ingabbiabile dentro regole ipocrite e convenzionali? Certo, è per questo che piace. Ogni tanto va sopra le righe? Sì, ma non più di altri ai quali, essendo di sinistra, mai nulla viene contestato. Ha un brutto carattere? Di più, ne sono testimone, ma ben vengano uomini di carattere”.

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