Fermato ammette, metadone a ragazzi morti

Redazione
Fermato ammette, metadone a ragazzi morti

Fermato ammette, metadone a ragazzi morti. Il quarantunenne in stato di fermo dopo la morte dei due adolescenti di Terni “ha ammesso dal primo momento di avere ceduto loro del metadone, lo stesso che gli viene fornito presso il Sert, essendo seguito come tossicodipendente”: lo afferma, con l’ANSA, l’avvocato Massimo Carignani, difensore dell’uomo.

Il legale ha incontrato stamani il suo assistito, che si trova nel carcere di Sabbione dalla tarda serata di ieri. Domani mattina, davanti al giudice Barbara Di Giovannantonio, è prevista l’udienza di convalida del fermo.

“Ci ho potuto parlare poco – spiega l’avvocato Carignani riferendosi all’incontro con il fermato – perché singhiozzava. E’ un uomo distrutto, si sente in colpa per quello che è successo e ha finora prestato il massima della collaborazione agli investigatori”.

Per il legale ogni altra valutazione sulle indagini dovrà essere fatta “solo dopo una perizia tossicologica”, che dovrà chiarire cosa ha provocato la morte dei due ragazzi.

Così avevamo dato la notizia

Due ragazzi minorenni trovati morti in loro case a Terni. Due ragazzi, minorenni, sono trovati morti stamani nelle loro abitazioni, in diversi quartieri di Terni.

Sui corpi non sono trovati segni di violenza ma sono comunque in corso indagini da parte dei carabinieri. In base ai primi accertamenti sembra infatti che i ragazzi avessero trascorso insieme la serata di ieri e gli investigatori puntano a stabilire se tra le due morti ci siano collegamenti.

I ragazzi, di 15 e 16 anni, sono entrambi trovati morti a letto dai familiari. Le abitazioni si trovano in due quartieri piuttosto distanti tra loro ma dagli elementi raccolti dai carabinieri è emerso che i ragazzi abbiano trascorso parte della serata insieme, probabilmente presso un campo di calcio.

Potrebbe essere collegato all’assunzione di droga (non è comunque ancora chiaro il tipo di sostanza) il decesso dei due ragazzi.

E’ quanto emerge dall’indagine dei carabinieri sulla base dei primi accertamenti. Secondo gli investigatori i due, di 15 e 16 anni, erano “molto amici” e avrebbero trascorso la serata di ieri insieme.

Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Raffaele Pesiri e la “supervisione” del procuratore Alberto Liguori, stanno ripercorrendo a ritroso quanto fatto nelle ultime ore dai minori. Scandagliando a fondo il contesto delle loro amicizie.

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