Filippo Turetta: verso il carcere di Verona. “E’ normale, tranquillo”
Filippo Turetta: verso il carcere di Verona. “E’ normale, tranquillo” Consegnato stamani dalle autorità tedesche alle forze di polizia italiane ammanettato alle mani e ai piedi. La direttrice del carcere dopo la visita psichiatrica: “E’ normale, tranquillo”
La detenzione di Turetta
È atterrato all’aeroporto di Venezia con mezz’ora di anticipo rispetto al previsto il Falcon 900 con a bordo Filippo Turetta, lo studente accusato del femminicidio di Giulia Cecchettin. Turetta, 22 anni a dicembre, era scortato a bordo da agenti dello “Scip” e dei carabinieri di Venezia.
È arrivato in Italia da Francoforte, in Germania, dov’era stato arrestato. E’ stato consegnato stamani dalle autorità tedesche alle forze di polizia italiane ammanettato alle mani e ai piedi, come è prassi in Germania per motivi di sicurezza per i detenuti che potrebbero fare gesti inconsulti e ritenuti pericolosi.
Il femminicidio e la violenza
Le azioni di Turetta sono state incredibili e oggi che si festeggia la Giornata contro la Violenza sulle donne, il 25 novembre e più importante che mai dare spazio a queste notizie e monitorare le situzioni che si vivono.
La violenza è un qualcosa sulle donne e le uccisioni sono un qualcosa che devono essere sempre evitate. Il dialogo e la parità, in ogni rapporto, non meno nell’ambito delle relazioni affettive sono fondamentali.
Parliamo, dialoghiamo e cerchiamo aiuto quando è necessario. Purtroppo la vita è difficile e complesse e merita la massima attenzione. Nessuno si può permettere di togliere la vita ad un’altra persona. Meno che mai a quella che ama per una questione di competizione, di gelosia o di possesso.
Il 15 22 è il numero di riferimento presso il quale rispondono avvocati e psicologi. E’ fondamentale dare una risposta alle donne e dare supporto alle persone che si trovano in una situazione difficile. La situazione è di grande rilievo e di grande impatto.
