Finisce con l’auto contro un camion: muore pensionato di 77 anni

Redazione
Finisce con l’auto contro un camion: muore pensionato di 77 anni

Finisce con l’auto contro un camion: muore pensionato di 77 anni. Un pensionato di 77 residente a Dorno, in provincia di Pavia, è morto questa mattina poco prima delle 10.30 a seguito dell’impatto della Fiat Panda, sulla quale viaggiava, con un mezzo pesante che proveniva dalla direzione opposta.

Il fatale incidente è avvenuto lungo la provinciale che collega Dorno a Gropello. Sulla dinamica sono in corso gli accertamenti da parte degli agenti della polizia locale di Vigevano che dovranno stabilire esattamente come si sono svolti i fatti.

Da una prima ricostruzione fatta da chi conduce i rilievi sembra che sia piccola utilitaria ad invadere la corsia opposta, forse a causa di un malore che ha, probabilmente, colto l’anziano o ad una fatale distrazione.

L’impatto è violentissimo e l’uomo è morto sul colpo restando intrappolato nell’abitacolo della sua auto. Sul posto, con i soccorritori, il cui intervento si è rivelato, purtroppo, inutile, sono intervenuti i vigili del fuoco.

Università: blitz con striscioni alla Statale di Milano

Blitz universitario alla Statale di Milano, dove alcuni ragazzi del collettivo Kasciavit hanno appeso un grande striscione rosso con scritto ‘Cos’è rimasto dell’università?’. “Tasse, alienazione, stress, disagio, disorganizzazione, Dad” la risposta scritta nello striscione appeso a fianco del principale.

“Il dibattito sulla riapertura delle scuole superiori – spiegano gli universitari – continua ad infiammare lo spazio di discussione pubblica, ma mentre la Ministra Azzolina è continuamente sotto i riflettori dei media, il Ministro dell’Università e della Ricerca Manfredi sembra non esistere”.

“Dalla fine del primo lockdown a maggio 2020, ogni attività, dalle fabbriche agli uffici, dai negozi ai ristoranti, dai bar alle discoteche ha ottenuto, anche se per poco tempo, la riapertura, mentre la maggior parte dei nostri atenei – ricordano gli studenti – ha riaperto solo a inizio settembre, e quasi solo in modalità mista.

Riaperture che non sono state decretate a livello nazionale. Ogni ateneo infatti ha avuto la possibilità di decidere su come erogare le lezioni e come svolgere esami, lauree, laboratori e tirocini.

Situazione che chiaramente ha palesato le disuguaglianze economiche tra regione e regione e tra università e università, realizzando un piano didattico disomogeneo e classista”.
“Non solo la chiusura delle università ha dimostrato ancora una volta che il modello di università libera e accessibile a tutti è solo di facciata; che le disuguaglianze esistono e che il successo dipende dalle possibilità economiche e dal contesto di partenza.

Ma anche che la didattica online rappresenta un tragico impoverimento culturale per il nostro paese. L’università – concludono – non è solo un luogo di pura impartizione di conoscenze, è ‘piazza del sapere’. Grazie alle università si fa, ma soprattutto si diffonde, la ricerca”.

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