Finisce l’era di Barbara d’Urso, adesso Mediaset riparta dalle idee

Redazione
Finisce l’era di Barbara d’Urso, adesso Mediaset riparta dalle idee

Finisce l’era di Barbara d’Urso, adesso Mediaset riparta dalle idee. A Mediaset finisce un’epoca. Dopo anni di proteste, contestazioni e un’opinione pubblica inferocita, sembra avviata al tramonto l’età d’oro di Barbara d’Urso a Mediaset.

Con la presentazione dei palinsesti autunnali, avvenuta il 1 luglio, l’amministratore delegato Piersilvio Berlusconi ha decretato la fine delle esperienze di Domenica Live e Live – Non è la D’Urso.  Il primo in onda dal 2012, il secondo dal 2019, i due titoli rappresentano l’apice dello strapotere dursiano degli ultimi anni.

“Ha fatto un lavoro enorme – ha spiegato Berlusconi riferendosi alla conduttrice – nei mesi di lockdown si è distinta come professionista; è stata sempre sul pezzo, l’ho apprezzato molto”. Quindi ha motivato la scelta della rete:

Proviamo a cambiare un po’ genere, virando solo sull’attualità. Quel tipo di infotainment a 360 gradi, dalla politica alla cronaca e il gossip, dei suoi programmi domenicali, non ha più senso. Ci adattiamo ai tempi e al cambiamento del gusto degli spettatori.

Barbara, amata e odiata

Pochi personaggi televisivi, nel corso della storia del piccolo schermo in Italia, sono riusciti a polarizzare così tanto l’opinione pubblica come è riuscita a fare Barbara D’Urso, aizzando una platea foltissima di persone contrarie ed ostili a un modello televisivo che trovava in lei la sua deriva massima.

Un’ostilità che è arrivata a generare raccolte firme online per la chiusura dei suoi programmi con migliaia di adesioni, mobilitazioni dei docenti con lettere aperte di protesta, oltre che proteste nemmeno troppo velate dei colleghi di scuderia.

Colleghi che, contro ogni logica aziendalista, hanno manifestato la propria avversione nei confronti di un modello televisivo troppe volte macchiatosi della colpa di oltrepassare i limiti.

Chi di ascolti ferisce…

Alla fine a ridimensionare il raggio d’azione della D’Urso a Mediaset (che ricordiamolo, continuerà ad andare in onda tutti i giorni) è stato quello stesso fattore che le ha permesso di prendere il largo negli scorsi anni; arrivando ad una presenza di sei giorni alla settimana in Tv, con tanto di prima serata fiume della durata di quattro ore: gli ascolti.

Toffanin e Tatangelo nella domenica di Canale 5

La conduttrice, infatti, è stata tradita da quello stesso pubblico che ha sempre rivendicato essere dalla sua parte; costretta a fare i conti con numeri che, a un certo punto, non sono stati più sufficienti a convincere l’azienda che il gioco valesse la candela.

E così a Cologno Monzese hanno colto la palla al balzo per togliere a Barbara D’Urso lo spazio domenicale che tanto le era caro; individuando in Silvia Toffanin e in quello di Anna Tatangelo i volti per rilanciare spazi televisivi nei quali da troppo tempo Canale 5 non riesce ad avere presa sul pubblico.

Ma a Mediaset servono principalmente le idee

Ma basterà la dismissione di Barbara d’Urso a risollevare le sorti di Mediaset? Da troppo tempo al Biscione si contesta la mancanza di una linea editoriale precisa, che sia capace di trasmettere al pubblico principi identitari solidi e una visione a lungo termine.

È in questo territorio che Barbara d’Urso ha conquistato, grazie ad abnegazione, stacanovismo e spregiudicatezza, quella rilevanza poi tanto contestata; fino a diventare un capro espiatorio di una programmazione appiattita su certi standard.

Basterà il ridimensionamento della conduttrice ad inaugurare una nuova stagione in cui le idee e i volti prevalgano sull’appiattimento ai format e l’ambiguità dell’infotainment?

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