Firenze: truffa milionaria all’Opera Santa Maria del Fiore

Sono nove i fermi operati dalle forze dell'ordine per la presunta truffa ai danni della Onlus che gestisce il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni di Firenze

Redazione
Firenze: truffa milionaria all’Opera Santa Maria del Fiore

Firenze: truffa milionaria all’Opera Santa Maria del Fiore. Sono nove i fermi operati dalle forze dell’ordine per la presunta truffa ai danni della Onlus che gestisce il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni di Firenze.

La Polizia di Stato sta effettuando un’operazione coordinata su vasta scala nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Lodi, Prato, Rieti e Vicenza. Questa operazione mira all’esecuzione di nove fermi disposti dalla Procura di Brescia nei confronti di diversi soggetti di nazionalità italiana, albanese, cinese e nigeriana.
Gli indagati sono accusati di gravi reati, tra cui l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. L’attività investigativa ha coinvolto anche una serie di perquisizioni mirate presso numerose società ritenute parte integrante del meccanismo delle false fatturazioni e del circuito attraverso il quale venivano riciclati i proventi illeciti.
Le autorità segnalano che uno dei dieci destinatari del provvedimento risulta al momento irreperibile, rendendo necessario proseguire le ricerche per rintracciarlo.

Le indagini della squadra Mobile di Brescia

Le indagini, condotte con accuratezza e determinazione dalla Squadra Mobile di Brescia, hanno avuto origine nel marzo 2025. Sono state avviate in seguito alla denuncia di una truffa di proporzioni enormi, che aveva sottratto ingenti somme di denaro all’Opera di Santa Maria del Fiore.
Questa Onlus è nota per il ruolo fondamentale nella tutela e gestione di importanti monumenti storici, tra cui la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni a Firenze.
L’inchiesta ha fatto emergere dettagli inquietanti su un vasto sistema di attività illecite. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, nell’arco di appena sei mesi è stato generato un flusso finanziario irregolare che ha permesso il trasferimento illecito di somme che si aggirano intorno ai 30 milioni di euro.
Questi fondi sarebbero stati movimentati attraverso complesse operazioni finanziarie volte a eludere i controlli e a nascondere l’origine illecita del denaro, mettendo in luce un’efficiente organizzazione criminale.
Le indagini proseguono incessantemente per ricostruire l’intera rete e individuare eventuali altri responsabili coinvolti in questa sofisticata frode finanziaria. E’ in corso la conferenza stampa durante la quale saranno chiariti dagli inquirenti altri aspetti della vicenda criminosa.

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