Fontana di Trevi a pagamento, 2 euro il biglietto

Dovranno pagare solo i turisti e non i romani per godere della vista della fontana progettata dall’architetto Nicola Salvi e lasciare nella sue acque la monetina

Redazione
Fontana di Trevi a pagamento, 2 euro il biglietto
Fontana di Trevi

Fontana di Trevi a pagamento, 2 euro il biglietto. Dovranno pagare solo i turisti e non i romani per godere della vista della fontana progettata dall’architetto Nicola Salvi e lasciare nella sue acque la monetina.

A partire dal prossimo 7 gennaio, la Fontana di Trevi, uno dei simboli universali di Roma e secondo monumento più frequentato della città dopo il Colosseo, saaccessibile a pagamento.

Gli ingressi costeranno due euro per i turisti, mentre i residenti romani potranno continuare a visitarla gratuitamente. Si tratta di una decisione epocale per un capolavoro che ogni giorno attira migliaia di visitatori da ogni parte del mondo, inserito in una strategia più ampia per affrontare lovertourism nella Capitale.

Il cambiamento è già in atto

Il cambiamento era stato anticipato nelle settimane precedenti attraverso alcuni interventi: steward riconoscibili dai gilet blu e muniti di fischietti regolano gli ingressi e le uscite dalla piazza, contingentando dal 22 dicembre un massimo di 400 persone alla volta.

Questo nuovo sistema prevede due percorsi separati, uno destinato ai cittadini romani e l’altro ai turisti, delimitati da eleganti paletti in ottone che sostituiranno le transenne esistenti.

Sarà inoltre possibile pagare il biglietto anche con carta di credito. L‘ispirazione arriva da un modello già sperimentato al Pantheon, dove dal luglio del 2023 è stato introdotto un ticket d‘ingresso di cinque euro.

La scelta della data successiva all’Epifania riflette l’intenzione di evitare interferenze con il flusso di visitatori durante le festività natalizie e il Giubileo, in un contesto in cui il turismo è in continua crescita.

Tra il 23 e il 28 dicembre si sono registrati oltre 338 mila arrivi e più di 770 mila presenze, con proiezioni che indicano un ulteriore aumento per il periodo di Capodanno. Dal punto di vista economico, i nuovi ingressi a pagamento potrebbero generare un introito annuo stimato attorno ai 20 milioni di euro.

Solamente nei primi sei mesi del 2023 la Fontana di Trevi ha incassato 5,3 milioni di visite e, secondo le previsioni, potrebbe raggiungere la cifra di 11 milioni entro il 2025. Questi dati superano abbondantemente quelli del Pantheon, che nel corso del 2024 ha registrato poco più di 4 milioni di presenze con introiti superiori ai 14 milioni di euro.

Nonostante il Colosseo rimanga il monumento più visitato, la Fontana di Trevi – capolavoro progettato da Nicola Salvi come terminale monumentale dell’Acquedotto Vergine – mostra enormi potenzialità economiche.

Le somme raccolte potrebbero essere reinvestite per migliorare la qualità dei servizi e ampliare l’offerta turistica, seguendo lesempio della tassa di soggiorno che nel 2024 ha garantito al Comune di Roma circa 200 milioni di euro.

Le voci discordanti del Codacons

Tuttavia, vi sono voci discordanti su questa decisione. Il Codacons si schiera nettamente contro l’introduzione del ticket d‘ingresso. L’associazione sottolinea l‘importanza di mantenere libero l’accesso ai siti storici e culturali affinché i turisti possano godere gratuitamente dei tesori artistici della Capitale.

Inoltre, critica l’utilizzo dei fondi raccolti attraverso simili balzelli che, secondo l’organizzazione, spesso non sono impiegati per migliorare i servizi turistici ma per sanare deficit di bilancio.

Pur restando contraria alla “monetizzazione” dei beni culturali, il Codacons sostiene la misura degli accessi contingentati come soluzione per contenere sovraffollamenti e preservare l’area. Limitare il turismo di massa permetterebbe infatti una fruizione più agevole del monumento e ne garantirebbe una migliore tutela.

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