Francesca Manzini, il dramma: Mi hanno uccisa!

Redazione
Francesca Manzini, il dramma: Mi hanno uccisa!

Francesca Manzini, il dramma: Mi hanno uccisa! Francesca Manzini, attrice, conduttrice e imitatrice diventato uno dei volti giovani più ammirati della televisione, ha parlato francamente del suo dramma: una relazione tossica, le botte, l’anoressia e poi la bulimia.

Il coraggio della Francesca Manzini nasce, anche, della sua capacità di rimettersi in gioco, tornando a credere in se stessa anche quando tutto sembrava perduto.

Intervistata durante UnoMattina Estate, Francesca Manzini è tornata con il pensiero all’amore tossico, a quel legame che ha quasi cambiato il corso della sua vita e che, per fortuna, non le ha impedito di diventare la donna che è oggi.

Le parole di Francesca Manzini

“Ho vissuto dei drammi fortissimi in amore che mi hanno uccisa, se vogliamo moralmente. Mi hanno formato perché il male è bellissimo”, ha raccontato l’imitatrice in tv. 

“Io ho ringraziato l’uomo sbagliato che ho avuto, per la paura che mi ha dato e tutto quello che mi ha fatto e che gli ho permesso di farmi fare perché non è sempre colpa degli altri.

Io l’ho ringraziato perché ciò che ti dà l’autodistruzione o distruzione, o ti rende una persona violenta, o ti rende una persona folle e artista, ti rende una persona speciale e io sono diventata quest’ultima”.

Il presente di Francesca Manzini

Il presente è differente. Compagno della sua vita è Marco Scimia, grazie al quale Francesca Manzini ha ritrovato l’equilibrio in campo sentimentale. “Ancora oggi non mi va di definire Marco l’uomo giusto.

Sto talmente bene che non mi accorgo del tempo che passa”, ha dichiarato. È un amore solido, diverso da quello tossico che l’ha cambiata. Un legame violento, come raccontato qualche mese fa al Corriere.

Il mio ex mi menava tantissimo, beveva, mi tradiva. Avevo annientato me stessa, avevo abbandonato i miei sogni. Avevo 23 anni e sono tornata a vivere a 27 quando Chiambretti mi ha chiamato in tv.

I segni di quegli anni terribili però sono ancora dentro di me. Invece di aprire il mio cuore e confrontarmi onestamente con i miei sentimenti io aprivo il frigorifero. O lo chiudevo, a seconda dell’esigenza.

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