Franco Battiato: si apre l’eredità ma mancano due milioni di euro

Redazione
Franco Battiato: si apre l’eredità ma mancano due milioni di euro

Franco Battiato: si apre l’eredità ma mancano due milioni di euro. L’eredità artistica è un patrimonio noto a tutti, ma difficilmente assegnabile a qualcuno anche fosse stato in amicizia con lui.

E’ quello il tesoro principale lasciato al mondo da Francesco Battiato detto Franco, e già in questi giorni quel bene prezioso è stato afferrato al volo dai tanti che lo rimpiangono. Solo nelle ultime ventiquattro ore è aumentato dell’800% l’ascolto delle sue canzoni e musiche.

Ma quel che aveva di proprietà il Maestro della musica era assai meno. Un villino e una depandance dove ha vissuto fino alla fine in quel di Milo, provincia di Catania. Battiato la acquistò nel 1988 dalla precedente proprietaria Giovanna per una cifra che oggi sembra ridicola: 40 milioni di lire dell’epoca.

Oggi vale molto di più anche perché è stata ristrutturata e ampliata negli anni, e non è chiaro quale possa essere il suo destino. Il fratello Michele tempo fa aveva dato mandato a un’agenzia immobiliare per cercare eventuali acquirenti.

Problemi di assistenza

La notizia si seppe e sembrò scandalosa con il cantante pur malato ma lì residente, e il mandato venne ritirato. In realtà Franco Battiato era da tempo non autosufficiente, e il fratello con moglie e la figlia avvocatessa era residente a Milano.

Lì dove avrebbe voluto trasferirlo per rendere meno disagevole quella assistenza continua di cui il cantante aveva bisogno. Oggi quella casa che erediterà proprio la nipote avvocatessa a cui sembra l’autore di Cuccurucù Paloma volesse lasciare ogni bene, è una sorta di casa-museo.

Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, secondo quanto risulta a Il Tempo, sarebbe disposto ad occuparsene e trovare una soluzione per proteggerla come un bene culturale nazionale. Ma non è mai stato contattato dai familiari di Battiato e non può certo muoversi senza richiesta dei legittimi eredi.

A Milano il Maestro aveva acquistato un’altra abitazione, a due passi dal centralissimo corso Italia: in tutto nove vani più un posto auto. Ma il resto del suo tesoro (investimenti personali a parte), è racchiuso in una società di Giarre.

Che però sembra essersi dissolto. Le disponibilità liquide che a fine 2017 ammontavano a 751.977 euro a fine 2018 sono scese a 75.795 euro, con 676 mila euro circa che sono volati via dai conti correnti. Leggi anche qui 

Non solo: la società aveva a patrimonio netto una riserva straordinaria di 1.332.551 euro a fine 2017, che l’anno dopo è scesa a 458.224 euro (-874 mila euro) e nel 2019 si è ancora assottigliata a 387.830 euro. Insomma, è davvero un giallo. Google news

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