Frosinone: detenuto si toglie la vita nel carcere
Il carcerato è morto ieri dopo che venerdì aveva tentato di togliersi la vita. Il garante Anastasia: “La solitudine uccide, in carcere più che fuori”
Frosinone: detenuto si toglie la vita nel carcere. Il carcerato è morto ieri dopo che venerdì aveva tentato di togliersi la vita. Il garante Anastasia: “La solitudine uccide, in carcere più che fuori”.
La morte di un detenuto nel carcere di Frosinone, avvenuta dopo un tentativo di suicidio, è avvenuta nella giornata di ieri. Il giovane, di 30 anni, tossicodipendente e condannato per reati minori, era stato trasferito dal carcere di Rebibbia a dicembre e non aveva rapporti con l’esterno.
Nonostante i tempestivi soccorsi e il ricovero ospedaliero, le lesioni riportate sono risultate gravi e irreversibili, causando il decesso.
Le parole del Garante
Stefano Anastasia, Garante dei detenuti del Lazio, ha evidenziato come la solitudine in carcere, spesso più intensa che all’esterno, contribuisca a questi tragici eventi, sottolineando l’incapacità del sistema carcerario di affrontare le problematiche legate alla marginalità e alla giustizia penale.
Un caso simile è avvenuto a febbraio nello stesso carcere, dove un altro detenuto, anch’egli tossicodipendente e isolato, si è tolto la vita prima di terminare la pena.
Questi episodi evidenziano come la solitudine e la mancanza di sostegno all’interno del carcere possano portare a conseguenze fatali, richiamando la necessità di politiche pubbliche e interventi mirati per prevenire tali tragedie.
Si denuncia la problematica della solitudine carceraria e le sue conseguenze letali, sottolineando l’urgenza di un cambiamento nel sistema di giustizia penale e nelle politiche di supporto ai detenuti.