Fusione nucleare: svolta che segna un’epoca

Redazione
Fusione nucleare: svolta che segna un’epoca

Fusione nucleare: svolta che segna un’epoca. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha fatto un annuncio di portata storica: per la prima volta in un esperimento di fusione nucleare gli scienziati sono riusciti a produrre più energia di quanta ne sia impiegata per ottenerla, con un guadagno netto pari a 1,5.

Il test condotto presso la National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory è considerato una svolta epocale poiché la fusione nucleare permette di produrre un quantitativo praticamente illimitato di energia pulita.

Si ottiene attraverso il processo opposto della fissione nucleare, ovvero libera energia fondendo i nuclei anziché rompendoli, inoltre produce una piccola quantità di scorie radioattive e di breve durata, a differenza della fissione che ne produce in grande quantità, pericolosissime e molto persistenti.

Il processo è anche “amico dell’ambiente”, poiché non determina emissioni di carbonio. Ecco quali sono i pro e i contro dell’energia nucleare da fusione e quale ruolo può svolgere nel contrasto ai cambiamenti climatici.

Perché la scoperta è un traguardo importante

Grazie a questo straordinario esperimento di fusione a confinamento inerziale, figlio di decenni di studi, tentativi e fallimenti, gli scienziati statunitensi hanno generato meno di 1 kWh di energia, con un guadagno netto di circa 1,5.

Potrebbe sembrare molto poco, vista la “potenza di fuoco” impiegata, ma dal punto di vista squisitamente scientifico è una vera e propria pietra miliare. Potremmo paragonare il risultato alla discesa di Neil Armstrong sulla regolite lunare: “Un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigantesco per l’umanità”.

La fusione nucleare è infatti considerata il Sacro Graal della produzione energetica, in grado di liberarci di molti dei problemi legati all’uso dei combustibili fossili e dell’energia nucleare classica (a fissione).

L’energia pulita derivata da questo processo è infatti praticamente illimitata e potrebbe risolvere ovunque le difficoltà di approvvigionamento, anche nei Paesi che oggi hanno maggiori difficoltà a produrla.

Prodotti di scarto non dannosi

Del resto la reazione si basa su elementi abbondanti, semplici da reperire, stoccare e gestire, che una volta utilizzati danno vita a prodotti di scarto principalmente non dannosi per l’ambiente. In altri termini, tantissima energia verde a impatto quasi zero: un sogno inseguito per circa 70 anni.

Solo oggi si è riusciti a controllare il processo della fusione nucleare (anche se per una frazione di secondo) e al contempo liberare più energia di quella immessa nel sistema. È indubbiamente un punto di svolta per l’umanità, ma solo in ottica (molto) futura.

Purtroppo, infatti, siamo ancora nell’ambito prettamente sperimentale e ci vorranno decenni per arrivare alle applicazioni commerciali, cioè alla costruzione di centrali a fusione nucleare vere e proprie.

Un altro vantaggio significativo della fusione nucleare risiede nel fatto che il processo non libera CO2 (anidride carbonica), il principale dei gas a effetto serra, motore dei cambiamenti climatici che rappresentano la principale minaccia esistenziale all’umanità.

In un momento storico in cui il taglio alle emissioni di carbonio è ritenuto fondamentale per salvarci dalle conseguenze più drammatiche del riscaldamento globale, le centrali a fusione nucleare ci avrebbero risolto tantissimi problemi dal punto di vista ambientale ed energetico.

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