Gabriele Muccino spegne le polemiche sui Maneskin
Gabriele Muccino spegne le polemiche sui Maneskin. Maneskin strepitosi, ma non per tutti. Sabato 9 luglio Damiano David e soci hanno incendiato Roma, accedendo i 70mila del Circo Massimo.
C’è stato tutto ciò che orbita attorno a delle rockstar globali quali sono ormai i membri della band capitolina. Adrenalina, pubblico mastodontico in delirio, vip internazionali a cantare a squarciagola (Angelina Jolie ha rubato la scena a tutti) e un fiume di energia.
Tutti ad applaudire? No.
Qualcuno sui social ha provato a sminuire il talento e il successo del gruppo. Su tale questione è intervenuto un altro grande artista italiano noto a livello mondiale, Gabriele Muccino. Il regista, dopo il concerto, ha dedicato un post sui suoi profili social ai Maneskin
Incensandoli sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista umano. Qualcuno ha però storto il naso, non trovandosi d’accordo con il cineasta. Il quale ha così replicato, dando una lezione spettacolare a coloro che non sono in grado di riconoscere la grandezza di alcuni personaggi.
Le parole di Gabriele Muccino
“This is Måneskin. Il resto lo avete già capito. Se non l’avete ancora capito, lo capirete. Vent’anni e tutta la vita da prendere a morsi. Torni a casa ripensando ai tuoi, di vent’anni. E a quanto questi quattro ragazzi siano bravi, puri, speciali, senza pelle e le spalle già così forti. Grande spettacolo, grandi loro”.
Così Gabriele Muccino su Instagram. Qualcuno ha mugugnato, iniziando a fare paragoni con altri musicisti nel tentativo di ridimensionare il valore della band. Il regista ha rimesso le cose a posto.
“Immenso Era Morrison, Jim. Abbiamo la memoria corta”, ha chiosato un utente. Secca la risposta di Gabriele Muccino: “Abbiamo che ce rode tanto quando abbiamo davanti il talento di altri per noi inarrivabile. Diamogli un nome”. C’è poi chi ha menzionato i Led Zeppelin e i Beatles
“Se penso ai miei vent’anni, penso ai poster dei Beatles e dei Led Zeppelin… E naturalmente penso che oggi, ti danno qualcosa di analcolico e la chiamano birra”. Altra lezione di Gabriele Muccino, che in questo caso si è affidato a una sottile ironia
“E se penso all’antica Roma penso che usavano la lira per suonare e poi arrivò l’arpa. Pensa! Le cose mutano“. “Ne riparliamo tra dieci anni”, ha obiettato qualcuno, lasciando intendere che il fenomeno Maneskin potrebbe essere un fuoco di paglia.
Anche in questo caso il regista de La ricerca della felicità non ha fatto sconti, ricordando quello che dicevano di lui nel 2001. L’anno in cui uscì L’ultimo bacio, film che lo lanciò nell’olimpo della cinematografia: “Sarai lì ad aspettarli al varco? Fatti una vita. C’è gente che disse lo stesso di me nel 2001. Consiglio spassionato!”. Fonte Gossipetv