Gallera: “Polemiche su Rt? Mamma mia che tristezza”

Redazione
Gallera: “Polemiche su Rt? Mamma mia che tristezza”
Giulio Gallera durante la conferenza stampa al padiglione 2 di Fieramilano dove è in corso di allestimento un ospedale adibito per l'emergenza Coronavirus a Milano, 16 marzoo 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

Gallera: “Polemiche su Rt? Mamma mia che tristezza”. Se la prende con “blog fatti da pseudogiornalisti in cerca di visibilità” ed “eurodeputati in crisi di notorietà” che, dice, “hanno preso una grande toppa”. Giulio Gallera non ci sta e affronta le polemiche sull’interpretazione dell’Rt con un video su Facebook, spiegando come abbia tentato solo di “semplificare il concetto”.

“Mamma mia che tristezza – scrive l’assessore al Welfare lombardo nella didascalia che accompagna il video -. Siamo circondati da personaggi in cerca di un riflettore che polemizzano sul niente. Rt e Ro sono concetti scientifici che ho spiegato in modo comprensibile ai lombardi!!!

Dopo che tutti i lombardi hanno capito la malafede e la strumentalità delle vostre azioni politiche, delle vostre raccolte di firme, delle vostre mobilitazioni e dei vostri articoli – punta il dito -, vi siete ridotti a questo. Ci sarebbe da ridere se non fosse tutto parte di una squallida messinscena”, conclude

Pregliasco: “Minacciato in rete, ma parlare dei rischi è mio dovere”

Inizialmente sono rimasto basito. Ma è stato un attimo, perché è evidente che dietro a quei messaggi ci sono soltanto dei leoni da tastiera. Non fanno paura, ma fanno cadere le braccia. È un effetto indiretto della pandemia”.

Così in una intervista al Corriere della Sera il virologo Fabrizio Pregliasco – docente di Igiene e medicina preventiva all’Università Statale di Milano, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi e supervisore scientifico del Pio Albergo Trivulzio – spiega le reazioni ai suoi inviti alla cautela in questa fase 2, sconfinate in insulti e minacce di morte.

“Noi abbiamo il dovere di lavorare nell’ottica di prevenire lo scenario peggiore possibile. Dopodiché io per primo mi rendo conto dello stato d’animo di chi lavora con partita Iva ed è bloccato da due mesi. Ma il mio compito è la prevenzione e quindi ho il dovere di dire quelle cose”, prosegue il virologo. “In Lombardia il virus ha coinvolto più del 10 per cento della popolazione ed è ancora in circolazione. Quindi – rimarca – se si ricreano le situazioni favorevoli al contagio non possiamo non preoccuparcene”.

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