Giallo per una 32enne: trovata morta in Spagna

Redazione
Giallo per una 32enne: trovata morta in Spagna

Giallo per una 32enne: trovata morta in Spagna. Mistero sulla morte in Spagna, a Barcellona, di una ragazza di Portoscuso, in provincia di Carbonia-Iglesias. Sarà, infatti, solo l’autopsia a stabilire le cause del decesso di Silvia Floris.

La 32enne di Portoscuso da tempo era residente nella città spagnola. I parenti della donna sono già da ieri nella metropoli catalana. “Stiamo aspettando l’autopsia, dice la sorella Daniela – non sappiamo ancora niente. Siamo qui in attesa che facciano gli esami. Vogliamo capire cosa sia successo”.

La ragazza sarebbe morta nella casa in cui viveva con il compagno. Al momento del decesso era a letto, almeno stando a quanto raccontato dall’uomo ai genitori di Silvia Floris. La polizia fa sapere che non stanno indagando per omicidio.

“Sono qui insieme ai miei genitori. Aspettiamo risposte che facciano chiarezza su quanto accaduto. Per il momento non possiamo dire altro”, dice Daniela Floris. La notizia ha provocato sconcerto e dolore a Portoscuso, dove la famiglia è molto conosciuta.

Muore a dieci anni: genitori avviano raccolta fondi

Due anni al Bambin Gesù per la piccola sassarese prima della resa dei medici. I genitori, come riporta il sito lanuovasardegna.it, avviano una raccolta fondi destinati alla ricerca sui sarcomi.

Chissà se in quei disegni Marta, scrive Silvia Sanna, ha immaginato come sarebbe stato lassù. Ci sono nuvole bianche e rosa, cieli azzurri, tramonti, le stelle, uno spicchio di luna. «Mi viene spesso in mente mentre dipingeva in giardino.

La mano destra le faceva male, non riusciva più a impugnare il pennello. L’ho vista che lo prendeva con la sinistra, come se fosse un gesto naturale. Non aveva mai fatto disegni così belli». È autunno, il sole è ancora tiepido.

Non le restava molto tempo

Marta Masala, 10 anni da compiere a fine novembre, è rientrata da poco a Sassari, nella sua casa in campagna che guarda verso il mare. Non le resta molto tempo. Il conto alla rovescia è cominciato.

Gli ultimi due anni li ha trascorsi quasi ininterrottamente a Roma, tra l’ospedale Bambin Gesù e l’appartamento che i suoi genitori, Rita e Piero, hanno preso in affitto.

«Abbiamo cercato di darle un po’ di stabilità, una casa insieme, una stanza per lei con le sue cose, la nostra intimità». A ottobre i medici si sono arresi di fronte a un male aggressivo diventato resistente a qualsiasi terapia. «Siamo tornati a Sassari con il gelo nel cuore. Due mesi dopo Marta ci ha lasciato».

Raccolta fondi

La sua famiglia ha deciso di organizzare una raccolta fondi da destinare all’ospedale Bambin Gesù: «Vorrei aiutare altri bambini a salvarsi – dice Rita, la mamma di Marta – sono certa che lei ne sarebbe fiera e felice».

La raccolta nasce per favorire la ricerca sui sarcomi, in particolar modo indirizzando i fondi verso la sperimentazione dell’immunoterapia nel trattamento dei sarcomi in età pediatrica.

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