Gianni Morandi: la situazione di salute è dura, ma…

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Gianni Morandi: la situazione di salute è dura, ma…

Gianni Morandi: la situazione di salute è dura, ma… Il cantante è il protagonista dell’Artista Day, l’iniziativa di «Corriere» e Radio Italia per celebrare i protagonisti della musica italiana.

«Chissà quanti cantano meglio di me!». E sulla moglie: «Prima ero un po’ farfallone, con lei non potrei mai». «La felicità è altro rispetto all’allegria, ma essere allegri è il primo passo per raggiungerla». Gianni Morandi, dell’allegria è un esperto.

Non solo, complice Jovanotti, l’ha fatta diventare uno dei singoli di questa estate, ma la pratica da anni, anche quando non è facile. E’ convinto sia quasi un dovere, «per sfruttare il regalo che è il nostro passaggio sulla Terra».

Se parliamo di momenti, quali sono i suoi più felici?

«La nascita dei figli. La gioia di quando è venuta al mondo Marianna, la mia prima figlia. In realtà è la mia seconda: c’era stata Serena, ma ha vissuto solo otto ore. Mio padre temeva che il cognome finisse con me. Poi però ho avuto Marco, che a sua volta ha tre maschi e dopo è arrivato Pietro… insomma, ci sono innumerevoli Morandi».

Ha affrontato tante difficoltà, da una figlia persa appena nata all’incendio di qualche mese fa. Come si fa a non perdere l’allegria?

«Bisogna prendere quello che la vita ci offre e cercare di non farsi sopraffare dalle difficoltà, che ci sono sempre, per una strana legge di compensazione… Poi c’è anche una componente di fortuna: sono tante le cose che possono capitare

Molti miei amici sono morti giovani… però se la vita ti regala qualcosa bisogna sempre cercare di farlo fruttare. Perché i momenti felici diventano le ragioni per andare avanti… la vita comunque vale la pene di essere vissuta, possiamo fare tante cose, certo, bisogna anche avere coraggio».

Lo ha avuto anche nel corteggiare sua moglie Anna…

«Un mio amico mi aveva avvisato che non era una persona facilmente conquistabile. L’ho conosciuta in uno studio di registrazione, allora vivevo a Roma… le ero sembrato il solito cantante che fa il galletto, infatti mi diede il numero di telefono sbagliato.

Però mi aveva preso molto da subito: il suo sguardo, il suo modo di essere e la sua autonomia. Si vedeva che era una donna di carattere, decisa. Aveva un’azienda che funzionava bene e amava divertirsi con gli amici: era molto single, di quelle che stanno bene e non vogliono legarsi…».

Alla fine l’ha conquistata.

«Sono passati 27 anni. Ho cercato di non annoiarla, di essere uno che le dimostra che ho voglia di stare con lei, fare cose con lei…. Prima ero un po’ farfallone, ma con Anna no: sarebbe un dolore tradire la sua fiducia. Ora poi che mi aiuta nelle terapie, non si spazientisce mai». Fonte CDS

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