Giorgio Falcetto, medico aggredito con l’accetta, è morto
Giorgio Falcetto, medico aggredito con l’accetta, è morto. Troppo gravi le ferite procurate dall’aggressione subita con l’accetta da parte di un uomo nel parcheggio dell’ospedale di San Donato. Il medico Giorgio Falcetto è deceduto ieri sera, mercoledì 14 dicembre, all’ospedale San Raffaele di Milano.
Il chirurgo 76enne era ricoverato lì da martedì mattina, dopo che un uomo di 62 anni lo ha colpito alla testa con un’accetta nel parcheggio del Policlinico di San Donato. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime.
Ma i medici del reparto di Neurochirurgia avevano tentato comunque un intervento chirurgico. Giorgio Falcetto da diverse ore era tenuto in coma farmacologico in terapia intensiva.
L’aggressore, un italiano pregiudicato, è stato identificato e fermato poche ore più tardi a Rozzano. Nei suoi confronti, il pubblico ministero di Milano Giovanni Polizzi aveva inoltrato all’ufficio gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare per tentato omicidio.
Il racconto dell’aggressore e quel problema “non risolto”
L’uomo ha già confessato davanti ai carabinieri, sostenendo di essere stato in cura dal dottor Giorgio Falcetto in passato per un problema “che non era stato risolto”.
Una versione che, al momento, non ha trovato alcun riscontro. Come raccontato da alcuni testimoni, e poi dal 62enne stesso, nella mattina di martedì 13 dicembre intorno alle 10 aveva urtato con la sua auto la vettura di Giorgio Falcetto.
Il chirurgo, a quel punto, si è diretto verso di lui e tra i due è nata una discussione. Fino a che il 62enne ha preso un’accetta che aveva con sé in auto e lo ha colpito alla testa. Risalito in macchina, è stato ritrovato nel comune di Rozzano in cui risiede.
Aveva detto di aver gettato l’arma del delitto in un tombino, invece, è stata ritrovata nella cantina di casa. Nelle prossime ore sarà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari. Intanto, gli investigatori stanno cercando ancora di capire se c’era o meno un legame tra i due.