Giovanni Sgroi, sindaco e medico, finisce in manette per abusi sessuali
Il sindaco di Rivolta D'Adda avrebbe approfittato di quattro pazienti abusando di loro sessualmente. Carabinieri e Procura indagano
Giovanni Sgroi, sindaco e medico, finisce in manette per abusi sessuali. Il sindaco di Rivolta D’Adda avrebbe approfittato di quattro pazienti abusando di loro sessualmente. Carabinieri e Procura indagano.
Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta D’Adda, nel Cremonese, è il medico arrestato dai carabinieri a Milano per abusi su quattro pazienti.
Stando alle indagini dell’aggiunta Letizia Mannella e della pm Alessia Menegazzo, le violenze sarebbero avvenute durante le visite nella struttura sanitaria a Pozzuolo Martesana in cui prestava servizio.
La misura che pone ai domiciliari il gastroenterologo, di 70 anni, contesta quattro episodi di abusi ai danni di quattro donne di 24, 35, 36 e 44 anni.
L’inchiesta è partita nel 2024, dopo la denuncia presentata da una delle pazienti. Le accuse, gravi e dettagliate, hanno subito messo in moto gli inquirenti che sono riusciti a risalire all’identità del medico, facendo emergere ulteriori tre casi di presunti abusi, definiti “non completi” dagli investigatori.
Abusi nel corso di ecografie addominali
Gli abusi sarebbero avvenuti nel corso di ecografie addominali, prima attraverso apprezzamenti e domande non pertinenti e poi passando a violenze camuffate per manovre mediche.
In tutti i casi viene contestata anche l’aggravante dell’abuso di potere e della violazione dei doveri di un pubblico servizio. Giovanni Sgroi è stato raggiunto giovedì sul posto di lavoro, dove gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare.
La notizia colpisce doppiamente la comunità di Rivolta D’Adda, dove Sgroi, oltre al suo ruolo di medico stimato, ricopre il ruolo di primo cittadino.
I carabinieri e la Procura non escludono che ci possano essere altre vittime, e rivolgono un appello a chiunque abbia subito abusi simili a farsi avanti e presentare denuncia.
Giovanni Sgroi ha lavorato per anni negli ospedali di Treviglio, Alzano Lombardo e all’Università di Milano, ricoprendo ruoli di direzione in reparti di chirurgia generale e oncologica.
È autore di oltre 230 pubblicazioni scientifiche e relatore in numerosi congressi. Operava anche presso una struttura sanitaria a Pozzuolo Martesana, dove sono avvenuti i presunti abusi per cui è stato arrestato.
