Giulia Contrarato, 42 anni, muore dopo 3 settimane di agonia

Si era lamentata con il compagno per un forte mal di testa. Poi è svenuta ed è morta dopo diversi giorni di agonia al Santa Chiara di Trento

Redazione
Giulia Contrarato, 42 anni, muore dopo 3 settimane di agonia

Giulia Contrarato, 42 anni, muore dopo 3 settimane di agonia. Si era lamentata con il compagno per un forte mal di testa. Poi è svenuta ed è morta dopo diversi giorni di agonia al Santa Chiara di Trento.

Muore improvvisamente a 42 anni Giulia Contrarato di Rovereto, lasciando nel dolore due figlie di 16 e 10 anni. Il tragico evento è avvenuto il 3 gennaio scorso presso lo studio dentistico dove lavorava.

Poco prima del malore, Giulia era riuscita a informare il compagno, Manuel Castellitti, di un “dolore lancinante alla testa”. Successivamente alla chiamata, è crollata a terra.

Trasportata d’urgenza in ospedale, è stata trasferita in elicottero al Santa Chiara di Trento per un delicato intervento chirurgico. Purtroppo, Giulia è deceduta dopo tre settimane di sofferenza.

Le esequie si sono svolte venerdì 24 gennaio. La sorella Elisa l’ha ricordata sui social come “un raggio di sole che illuminava le giornate di chiunque la conoscesse” e ha ringraziato i medici per gli sforzi compiuti per salvarle la vita.

“Siete stati il lato positivo di questa tragedia che ci ha travolto nel dolore più profondo, e di questo vi siamo immensamente grati“.

Il ricordo della figlia

Commovente il ricordo della figlia Alice, che ha scritto: “Non sto a piangere, non l’avresti voluto, ma a ricordarti come una mamma vivace e sempre allegra, con un grande sorriso in ogni occasione“.

Sei sempre stata il mio punto di riferimento, quello da cui ho imparato tantissimo, e ancora sto imparando da te. Nonostante questo ostacolo, mi stai insegnando che la vita va affrontata come facevi tu: con il sorriso e andando avanti.

Ora prenditi cura di me come hai sempre fatto, anzi, ancora di più, perché avrò sempre bisogno della mia mamma. Ti amo per sempre, mamma, come solo una figlia può amare il suo più grande punto di riferimento”.

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