Giuseppe Pascarella in manette: intascava i soldi delle tumulazioni

L'arresto è stato eseguito a Santa Maria a Vico, in provincia in Caserta, stamattina nei confronti del legale rappresentante della ditta aggiudicataria dei servizi cimiteriali

Redazione
Giuseppe Pascarella in manette: intascava i soldi delle tumulazioni

Giuseppe Pascarella in manette: intascava i soldi delle tumulazioni. L’arresto è stato eseguito a Santa Maria a Vico, in provincia in Caserta, stamattina nei confronti del legale rappresentante della ditta aggiudicataria dei servizi cimiteriali.

Un piano ingannevole ha portato agli arresti domiciliari un imprenditore che si era aggiudicato l’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali nel Comune di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta.

L’uomo è accusato di truffa aggravata in concorso, avendo sfruttato il suo ruolo per raggirare i cittadini del comune. Secondo le indagini dei carabinieri, l’imprenditore incassò illegalmente 66.088,50 euro, facendo pagare direttamente a lui in contanti per servizi mai consegnati al Comune.

Un piano ingannevole: pagamenti in contanti per servizi cimiteriali mai consegnati al Comune

Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri di Santa Maria a Vico, l’imprenditore aggiudicatario dell’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali avrebbe messo in atto un piano ingannevole.

Approfittando del suo ruolo e della fiducia che ne derivava, l’uomo avrebbe proposto ai cittadini la possibilità di pagare direttamente a lui in contanti per le tumulazioni e i servizi cimiteriali.

Tuttavia, anziché consegnare i soldi al Comune, li avrebbe intascati illegittimamente. Per coprire la truffa, venivano rilasciati bollettini postali contraffatti ai cittadini, dando l’illusione che i pagamenti fossero stati effettuati regolarmente.

L’indagine ha portato al sequestro preventivo di 66.088,50 euro, corrispondente all’importo illecitamente incassato dall’imprenditore.

L’appalto truccato: l’imprenditore che approfittava del suo ruolo

L’imprenditore che si era aggiudicato l’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali per il Comune di Santa Maria a Vico ha approfittato del suo ruolo per mettere in atto un piano ingannevole.

Sfruttando la sua credibilità e la fiducia dei cittadini, l’uomo proponeva loro di pagare direttamente a lui in contanti, promettendo di estinguere il debito legato alle tumulazioni o ai servizi cimiteriali.

Tuttavia, anziché consegnare i soldi al Comune, li intascava illegalmente. In questo modo, l’imprenditore avrebbe incassato illegalmente una somma di 66.088,50 euro, provocando un danno economico al Comune e una truffa ai danni dei cittadini.

Il sequestro preventivo di 66.088,50 euro: il prezzo dell’inganno

Il prezzo dell’inganno orchestrato dall’imprenditore accusato di truffa aggravata in concorso nel Comune di Santa Maria a Vico ammonta a diverse decine di miglia di euro.

Secondo le indagini condotte dai carabinieri, l’uomo approfittava del suo ruolo come aggiudicatario dell’appalto per la gestione dei servizi cimiteriali per convincere i cittadini a pagare direttamente a lui in contanti.

Successivamente, rilasciava bollettini postali contraffatti per coprire le prestazioni mai erogate e trattenere illegalmente i soldi destinati all’Ente. Questa somma è stata sequestrata preventivamente insieme alla misura cautelare eseguita nei confronti dell’imprenditore, dimostrando così il costo dell’inganno perpetrato ai danni della comunità.

Questo caso di truffa che coinvolge un imprenditore e i servizi cimiteriali del Comune di Santa Maria a Vico solleva importanti questioni sulla fiducia, la corruzione e la tutela dei cittadini.

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