Giuseppina Romani, 59 anni, lascia 10 milioni all’amante. Sposato con figli
L'uomo è stato assolto dall'accusa di circonvenzione. L'amore è stato il tema di battaglia tra accusa e difesa

Giuseppina Romani, 59 anni, lascia 10 milioni all’amante. Sposato con figli. L’uomo è stato assolto dall’accusa di circonvenzione. L’amore è stato il tema di battaglia tra accusa e difesa.
Vestiti, un’auto, una casa. Infine, un’eredità di oltre 10 milioni di euro. Questi doni sono stati il lascito di Giuseppina Romani, una maestra cinquantanovenne, per il suo amante: un assicuratore di 57 anni, sposato e padre di tre figli.
Un amore che ha consumato Giuseppina, costretta nell’attesa delle promesse dell’uomo: «Arriverà il nostro momento, prima o poi».
Secondo la pm Giulia Rizzo e la procuratrice generale Sabrina Noce, si è trattato di circonvenzione di incapace, non di un vero amore. Tuttavia, l’assicuratore è stato assolto.
Forte sbilanciamento nella relazione
La disputa legale si è incentrata sui confini tra infatuazione e la capacità di tutelare se stessi. Lo psichiatra Maurizio Desana, incaricato dalla procura, sostiene che nella relazione ci fosse un «forte sbilanciamento» e che i sentimenti di Giuseppina fossero alimentati da illusioni piuttosto che da azioni concrete dell’uomo.
Una testimonianza decisiva è stata quella di Rita, colf di Giuseppina, che ha raccontato: «Lui veniva da Giusi dal lunedì al venerdì. All’inizio si fermava mezz’ora. Poi solo un quarto d’ora.
Faceva colazione, andava in bagno e poi si recava al lavoro. La sera restava per mezz’ora. Due noccioline, un succo, e tornava dalla moglie. Il mercoledì pranzava con lei».
Momenti “magici”
Quei mercoledì erano definiti dalla maestra come “magici” nel suo diario. Un diario rinvenuto dopo la morte, dove Giuseppina scriveva: «Avrei voluto un po’ di coccole. Ma anche oggi abbiamo parlato solo di soldi».
Lo psichiatra conclude che «l’amore ci mostra ciò che vogliamo vedere» e che quelle che sembravano briciole, per Giuseppina erano tutto.
D’altra parte, il consulente della difesa, il professore Franco Freilone, dichiara che i rischi sono parte di ogni relazione amorosa e che l’insegnante non fosse circonvenibile, ma solo infatuata.
Questa è stata la tesi accolta dai giudici che ha portato all’assoluzione dell’assicuratore.