Giusy Levacovich trovata impiccata. Il marito ne simula il suicidio

Il tragico episodio si è verificato in un campo nomadi nel Pistoiese. Il marito si è dato alla fuga per una decina di ore

Redazione
Giusy Levacovich trovata impiccata. Il marito ne simula il suicidio
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Giusy Levacovich trovata impiccata. Il marito ne simula il suicidio. Il tragico episodio si è verificato in un campo nomadi nel Pistoiese. Il marito si è dato alla fuga per una decina di ore.

Dopo essersi tenuto nascosto per quasi un’intera giornata, Marco S., il marito di 39 anni di Giusy Levacovich, si è presentato spontaneamente in caserma dai carabinieri.

Giusy Levacovich è stata trovata morta ieri mattina, verso le 10, nella sua casetta prefabbricata all’interno di un campo nomadi a Buggiano, in provincia di Pistoia.

I sospetti

Il corpo della donna pendeva da una corda, e sembrava un’apparente impiccagione. Tuttavia, gli investigatori, guidati dalla Procura, sospettano che non si tratti di un suicidio, ma di un omicidio.

Dai primi esami medico-legali, sono emersi segni di strangolamento incompatibili con quelli provocati dalla corda intorno al collo. Quindi, sembra che qualcuno abbia simulato il suicidio di Giusy.

È stato proprio il figlio della vittima a dare l’allarme al 118. Appena i carabinieri sono arrivati al campo nomadi, il compagno della donna, di 39 anni, era già sparito nel nulla, scatenando così una rapida ricerca.

Poco prima delle 20, l’uomo di nome Marco S., 44 anni, si è presentato alla caserma dove è stato sottoposto a un lungo interrogatorio. La Procura sta indagando sul caso come un omicidio aggravato.

Il sospettato già noto alle forze dell’ordine

Il principale sospettato è un vecchio conoscente delle forze dell’ordine, noto per i suoi frequenti arresti negli ultimi quindici anni per furti su auto e in abitazioni nelle zone di Lucca, Prato e Massa.

Il corpo di Giusy Levacovich è stato portato all’obitorio di Pescia in attesa dell’autopsia, mentre il marito è stato condotto al comando provinciale dell’Arma di Pistoia.

Secondo gli inquirenti, l’omicidio sarebbe avvenuto dopo una violenta lite, forse avvenuta la sera precedente al ritrovamento del corpo della donna.

È un omicidio scaturito da un impulso, che l’autore ha successivamente cercato di mascherare con grande lucidità, simulando un suicidio tramite strangolamento con una corda.

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