Gli Usa sfidano la Turchia: riconosciuto il genocidio armeno e approvate le sanzioni
Washington. La Camera Usa, dopo aver approvato la risoluzione che riconosce il genocidio armeno, ne ha approvato un’altra che chiede al presidente Donald Trump di imporre sanzioni e altre restrizioni ad Ankara e ad alcuni dirigenti turchi per l’offensiva nella Siria settentrionale. I sì sono stati 403, i no 11. Ora deve pronunciarsi il Senato.
Giallo sugli scontri tra le forze turche e le milizie di Damasco
Intanto in Siria è giallo sulla notizia data dall‘Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, circa scontri a fuoco avvenuti tra l’esercito turco e i militari di Damasco, causando la morte di 6 militari siriani. Il conflitto attualmente non trova alcuna conferma nei media turchi, né ne hanno fatto menzione il presidente Recep Tayyip Erdogan e il ministro della Difesa Hulusi Akar. A detta dell’Ong sarebbe avvenuto nei pressi del villaggio di Al-Assadiya, a 10 km dalla frontiera turco siriana. Cinque militari di Damasco sarebbero caduti sotto i colpi dell’artiglieria turca, mentre un sesto sarebbe stato colpito dai miliziani dell’esercito libero siriano, milizie sostenute da Ankara.
Il ritiro dei curdi
Non siamo in Siria per rimanerci, ma per combattere il terrorismo. La tregua è finita e la Russia ci ha detto che il ritiro dei terroristi Ypg è stato completato. Ora una delegazione russa si trova ad Ankara e il dialogo andrà avanti fino a mercoledì per decidere i prossimi passi da compiere nella safe zone», ha detto Erdogan. «Abbiamo dimostrato di non dover aspettare il permesso di nessuno per difendere la nostra sicurezza nazionale e realizzare i nostri piani. Siamo il solo Paese che bada alle vite umane e non al petrolio», ha aggiunto il presidente turco, che ha poi attaccato i leader occidentali colpevoli «di non aver speso una parola per la morte dei civili».