Gravina di Puglia: è stato il marito ad uccidere la moglie

Il mistero attorno a Maria Arcangela Turturo morta per le gravi ustioni e poi strangolata è stato risolto. L'uomo, un pregiudicato di 65 anni, ha prima incendiato l'auto e poi ucciso la moglie

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Gravina di Puglia: è stato il marito ad uccidere la moglie
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Gravina di Puglia: è stato il marito ad uccidere la moglie. Il mistero attorno a Maria Arcangela Turturo morta per le gravi ustioni e poi strangolata è stato risolto. L’uomo, un pregiudicato di 65 anni, ha prima incendiato l’auto e poi ucciso la moglie.

Un uomo di 65 anni, con precedenti penali, è stato accusato dell’omicidio premeditato e aggravato di sua moglie Maria Arcangela Turturo a Gravina in Puglia, in provincia di Bari.

La dinamica

L’individuo avrebbe dato fuoco all’auto con all’interno Maria Arcangela Turturo di 60 anni. Nonostante lei sia riuscita a fuggire dalle fiamme, l’uomo l’ha raggiunta, immobilizzata e poi uccisa a mani nude.

Il principale sospettato è stato arrestato la sera di domenica 6 ottobre dalla Polizia di Stato di Bari. La ricostruzione degli eventi suggerisce che, dopo aver dato fuoco all’auto, l’assassino ha immobilizzato la vittima supina sull’asfalto, premendo sul suo sterno con le braccia e posizionando le ginocchia sull’addome.

Questo ha causato fratture costali e frattura dello sterno, compressione del cuore e conseguente arresto cardiocircolatorio che ha portato alla morte della donna.

Subito dopo l’aggressione, la vittima, pur gravemente ustionata, era stata trasportata all’ospedale della Murgia, dove è successivamente deceduta.

La donna ha confidato alla figlia e alla Polizia cosa era successo

Prima di morire Maria Arcangela Turturo è riuscita a confidare a sua figlia e alla polizia che il marito aveva intenzionalmente dato fuoco all’auto nel tentativo di ucciderla e che successivamente aveva tentato di soffocarla.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto. Le indagini sono condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Bari e del locale Commissariato di P. S., nei confronti dell’indagato con precedenti per delitti contro la persona e contro il patrimonio. L’uomo è ora detenuto nel carcere di Bari.

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