Gravissimo operaio 31enne investito da una scossa elettrica da 20mila volt

Redazione
Gravissimo operaio 31enne investito da una scossa elettrica da 20mila volt

Gravissimo operaio 31enne investito da una scossa elettrica da 20mila volt. Grave incidente sul lavoro la notte scorsa nella città vecchia di Taranto, in via Garibaldi, dove sono in corso lavori, anche notturni, di adeguamento delle linee elettriche.

Un operaio di 31 anni, dipendente di una ditta di Genzano di Roma, è stato investito da una scossa elettrica da 20mila volt durante i lavori in uno scavo per il ripristino di un cavo ad alta tensione.

A quanto si è appreso, ha riportato ustioni di primo e secondo grado sul 90% del corpo. Il primo soccorso è stato portato dagli agenti della sezione Volanti, con un massaggio cardiaco.

L’operaio è poi stato ricoverato in ospedale ed è in gravissime condizioni. Sono in corso le indagini per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità.

I soccorsi

Il Sis 118 di Taranto ha fatto sapere di aver risposto alla chiamata per l’incidente all’operaio folgorato, C.M., alle 00.49 di notte. Ricostruisce così l’episodio: al lavoro per la «manutenzione di una rete elettrica ad alta tensione, tocca inavvertitamente un cavo elettrico.

Nonostante fosse dotato dei dispositivi di protezione individuale, rimane folgorato. E’ immediatamente sbalzato a più di un metro di distanza, prende fuoco, diventa una vera e propria torcia umana, va in arresto cardiaco.

La Centrale Operativa 118 di Taranto chiede agli astanti di iniziare immediatamente il massaggio cardiaco» e «il suo compagno di turno spegne le fiamme e inizia il massaggio cardiaco, mentre un poliziotto esegue le ventilazioni con la respirazione bocca a bocca.

In 5 minuti arriva l’ambulanza SET 118 di Taranto Centro, con a bordo una infermiera e 2 autisti-soccorritori. Il ragazzo è in arresto cardiaco, con ritmo di fibrillazione ventricolare. Erogata la prima scarica del defibrillatore, il paziente va in asistolia.

La rianimazione

La rianimazione cardiopolmonare prosegue incessantemente. Arriva sul posto l’automedica SET 118 di Massafra, con a bordo medico, infermiere ed autista-soccorritore.

Prosegue la rianimazione cardiopolmonare, il ragazzo torna in fibrillazione ventricolare. E’ defibrillato una seconda volta. Il cuore riparte. Ritorna la respirazione spontanea.

C. M. si sveglia, confuso, nel Pronto Soccorso del presidio ospedaliero SS. Annunziata, lamentando vivo dolore per le estese ustioni di secondo grado. Attualmente in Rianimazione».

Il Sis 118 apprezza nella nota l’utilità di «una vera e propria immediata cooperazione di interventi di soccorso salvavita, strettamente integrati tra loro ed immediatamente successivi l’uno rispetto all’altro, che coinvolgono intanto noi tutti».

E quindi il 118 e le strutture ospedaliere, un sistema che prende il nome di “catena della sopravvivenza” (chain of survival) e nel caso di cronaca di questa notte è  virtuosamente messo in pratica in tutte le sue componenti.

Se quel ragazzo è ancora vivo, merito determinante è riconosciuto in particolare al compagno di turno, che non ha esitato un solo istante ad effettuare il massaggio cardiaco ed al poliziotto, che si è reso immediatamente disponibile ad effettuare la respirazione artificiale, oltre anche agli operatori intervenuti».

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