Il “Conte” di Belluno muore dal freddo, in casa -10 gradi

Redazione
Il “Conte” di Belluno muore dal freddo, in casa -10 gradi

Il “Conte” di Belluno muore dal freddo, in casa -10 gradi. Trovato senza vita nella sua abitazione ai Casoni, in provincia di Belluno. Sarebbe stato un infarto ad uccidere Tiziano Conti, 64 anni bellunese di Orzes, detto “il Conte”.

L’uomo è stato trovato morto ieri, 10 febbraio, dal parroco di Orzes, don Giorgio Soccol, che non vedendolo passare in canonica, come faceva sempre, è andato a trovarlo a casa.

Morto per il freddo “il Conte” di Belluno

“Il Conte”, che era nato il 27 ottobre del 1958, era steso a terra ormai privo di vita ed il medico, chiamato prontamente, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

Viveva in una casa senza finestre e porte e il freddo di questi giorni potrebbe aver influito causandone il malore. Ieri notte in città le temperature sono scese fino a meno 10,2 gradi.

Il corpo senza vita scoperto dal prete

Don Soccol attendeva Tiziano Conti in parrocchia: ci passava ogni giorno per un aiuto, una parola. Era regolare e puntuale nelle sue uscite quotidiane. Ieri quando il prete non l’ha visto è corso alla casa dei Casoni.

L’abitazione di famiglia di Conti, che non aveva mai voluto lasciare nonostante i ripetuti tentativi delle persone della rete sociale che gli stavano attorno e lo seguivano.

La casa era infatti senza infissi, senza riscaldamento, praticamente non era abitabile. Proprio lì dormiva il 64enne, molto conosciuto visto che si vedeva spesso camminare sulla Agordina tra il Mas, Casoni e Orzes.

Era steso a terra in una stanza. Immediata la richiesta di aiuto ai sanitari che intervenuti hanno constatato il decesso avvenuto ore prima.

La notizia della scomparsa del Conte si è diffusa subito sui social. Decine di commenti sotto il post dell’ex consigliere comunale Fabio Bristot Rufus che ha scritto.

“Gli ultimi (per qualsiasi motivo che non mi permetto di giudicare), spesso derisi e beffeggiati dagli idioti, troppi, di turno. Gli ultimi, che almeno la morte darà loro quella dignità che, forse, non siamo riusciti a dare noi in vita“.

Il Conte – hanno risposto alcuni. Mi manca vederlo camminare prudentemente con il bastone in mano, puntuale, lungo la strada sempre alla stessa ora e capivo se io ero in ritardo“.

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