Il coronavirus arriva in Toscana: ma le scuole non sanno che fare

Redazione
Il coronavirus arriva in Toscana: ma le scuole non sanno che fare

Il coronavirus arriva in Toscana: ma le scuole non sanno che fare. Il Coronavirus arriva anche in Toscana. La notizia è di questa mattina, quando i test su un paziente finito ieri sera al pronto soccorso sono risultati positivi. L’imprenditore, di circa 60 anni, sembrerebbe affetto da Covid-19, secondo i risultati del tampone. Ora, si attende la conferma dell’Istituto superiore di Sanità. L’uomo si sarebbe presentato all’ospedale di Santa Maria Nuova, a due passi dal Duomo di Firenze, ieri nel pomeriggio. Poi, nella notte, i medici avrebbero effettuato il test diagnostico per comprendere se il paziente fosse affetto dal virus asiatico. Ora l’uomo, che era rientrato in Italia circa venti giorni fa dopo essere stato a Singapore, è stato trasferito nel reparto malattie infettive di Ponte a Niccheri e gli ambienti del pronto soccorso di Santa Maria Nuova sono stati sanificati.

Le scuole

Intanto le scuole della regione rimangono aperte e al momento non sono stati presi nuovi provvedimenti neanche per quanto riguarda le università e le attività commerciali. L’unica novità che ci è stata imposta tramite una circolare è l’obbligo di bloccare le gite scolastiche”, ci spiega Marzia Maselli, vicepreside della scuola dell’Infanzia e Primaria Balducci di Firenze. Maestre e alunni non potranno uscire dal comune per le normali visite d’istruzione, ma per il resto tutto procede con regolarità. “Noi, come scuola, stiamo mettendo in atto delle accortezze per quanto riguarda le norme igieniche da far rispettare ai piccoli. Abbiamo aumentato il lavaggio delle mani, cerchiamo di fare maggiore attenzione a queste semplici precauzioni di routine, ma per il resto, possiamo fare ben poco”.

L’ansia dei genitori

Intanto tra i genitori sale l’ansia del contagio e in molti sarebbero favorevoli a una chiusura degli istituti. Un provvedimento che forse potrebbe servire per isolare il virus e tranquillizzare le famiglie. È d’accordo con i familiari la vicepreside: “Forse un blocco di almeno una settimana sarebbe utile, ma adesso possiamo solo attendere che ci vengano inoltrati protocolli più specifici”. Qualcuno tra i genitori ha già pensato di interrompere i contatti del proprio bambino con i compagni di classe. Le assenze in aula aumentano giorno dopo giorno, soprattutto nelle zone di Prato e dintorni, dove la comunità cinese è una delle più numerose d’Europa. Qualcuno ha deciso di tenere i figli a casa in una sorta di quarantena spontanea e la psicosi continua ad aumentare. Soprattutto adesso che la minaccia del virus, dopo il nord Italia, ha toccato anche il capoluogo toscano.

Molti i casi da accertare

La donna italiana che lunedì sera era arrivata in treno da Venezia alla stazione di Firenze si trova ancora ricoverata in isolamento all’ospedale di Careggi, dove i medici stanno procedendo all’analisi dei tamponi. Anche per quanto riguarda la stazione l’amministrazione non ha preso provvedimenti. Nessun blocco per quanto riguarda i binari in Santa Maria Novella, dove anche le attività commerciali continuano a restare aperte e accogliere turisti.

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