Il Coronavirus rallenta i concorsi pubblici: blocchi e rinvii

Redazione
Il Coronavirus rallenta i concorsi pubblici: blocchi e rinvii

Il Coronavirus blocca i concorsi pubblici. Come riportato dal Corriere, il distanziamento e il tetto delle 200 persone al chiuso dovuti al Covid rallentano bandi e prove. Vanno avanti i test per i magistrati del Tar e la Rai, rinvio per la maxi selezione del Comune di Roma. L’ipotesi di nuove regole, con le prove anche non in simultanea

Oggi è l’ultimo giorno per fare domanda al Comune di Montalcino, in Toscana: cercano un contabile e un addetto amministrativo, tempo indeterminato. Ieri l’Inps, «a tredici anni dall’ultima selezione per tale professionalità», ha ufficializzato il nuovo bando per 165 informatici.

E, visto che il lavoro non manca e non mancherà, ha aggiunto che da qui alla fine dell’anno prossimo le assunzioni saranno 4 mila. Lunedì scadono i termini per chi vuole diventare vigile urbano a Casorate Sempione, provincia di Varese, due posti.

Mentre per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, 1226 «posizioni per varie figure professionali», l’ultimo giorno utile è il 5 novembre. Non c’è solo la scuola nella cartina dei concorsi pubblici che forse si faranno forse no, insomma a rischio blocco causa pandemia.

A tenere il conto in tempo reale è il sito concorsipubblici.fpcgil.it, un must per chi insegue l’ultimo baluardo del posto fisso. Ieri il contatore del sindacato lampeggiava sulla cifra 32.894.

Ma, considerato che alcuni bandi sfuggono al portale perché l’Italia resta un Paese complesso, il totale dei posti in palio da qui a gennaio dell’anno prossimo è di almeno 35 mila.

Il paradosso amaro

Un numero che, però, rischia di trasformarsi in un amaro paradosso. Negli ultimi anni i concorsi pubblici erano diventati merce rarissima: pochi posti disponibili, spesso ridotti ancora di più per l’obbligo di pescare dalle vecchie graduatorie.

Mentre adesso con lo sblocco del turn over, cioè la possibilità di rimpiazzare chi va in pensione, e le uscite anticipate di Quota 100, che tra i dipendenti pubblici ha avuto più successo che altrove, le assunzioni possono ripartire davvero.

Sopra quel numero, 35 mila, aleggia però un punto interrogativo grande così. Concorso pubblico è sinonimo di assembramento.

E se per il contabile a Montalcino o il vigile a Casorate Sempione, le prove selettive sono possibili anche al tempo del Covid, per i concorsi più o meno maxi la situazione è davvero complicata. Quanti di quei 35 mila posti a concorso diventeranno a breve anche posti di lavoro veri e propri?

Tra blocco e rinvio

Per il momento, la scelta più diffusa e forse più ragionevole è quella di prendere tempo. Il Comune di Roma ha bandito un concorso per 1.512 posti, sono arrivate 177 mila domande. Come se l’intera città di Reggio Emilia, bambini e pensionati compresi, si candidasse a un posto nell’amministrazione della Capitale.

Un assembramento potenziale che in confronto uno stadio pieno non sarebbe nulla. E infatti il tutto è stato rinviato al 2021, salvo aggiornamenti. In realtà c’è anche chi va avanti, tra qualche timore e molti mugugni.

Proprio in questi giorni è in corso a Roma il concorso per i magistrati del Tar, i tribunali amministrativi: più di 3 mila candidati nel mitico Ergife Hotel, sede di mille concorsi pubblici, in un «locale multisala sanificato» per l’occasione.

Sabato, sempre a Roma ma stavolta alla Fiera, sarà la volta del concorsone Rai, 3.772 candidati per 90 posti. Ma sono eccezioni. E, con il contagio in risalita, rischiano di esserlo ancora di più nei prossimi mesi. L’ultimo concorso per notai è stato sospeso in attesa di tempi migliori. Quello precedente, bandito quasi due anni fa, è ancora fermo alla correzione degli scritti. Leggi di GOSSIP

Anche l’ultimo concorso per magistrato ordinario è stato congelato in attesa di capire come andranno le cose nelle prossime settimane. Così come quello da consigliere parlamentare alla Camera dei Deputati: la data delle prove doveva essere annunciata a inizio marzo, proprio nei primi giorni del lockdown. Il corriere

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