Il mondo del lavoro cambia, nuove professioni
Il mondo del lavoro cambia, nuove professioni. Il report Skills for Jobs dell’Ocse dice che, in Italia, c’è un esubero di lavoratori dotati di capacità fisiche e di resistenza indispensabili a chi lavora nel primario e nel secondario. Latitano invece competenze legate alla soluzione di problemi complessi e al management di alto livello.
Questo vuole dire che già oggi la scuola fa fatica a seguire le necessità del mondo del lavoro e che, stando così le cose, sarà difficile preparare professionisti capaci di muoversi con disinvoltura in quegli ambiti lavorativi sempre più interessati dallo smart working, dalle competenze trasversali, dal 5G, dalla condivisione di spazi e compiti con robot o servizi automatizzati.
Cosa fare per migliorare?
Come può la scuola essere più incisiva anche per garantire maggiori equilibri sociali, culturali e professionali? Va anche ricordato che la scuola non forma soltanto lavoratori, ma anche e soprattutto cittadini. Avere una corretta visione di quelle che saranno le professioni del futuro non è sempre facile.
Uomo e macchina condivideranno spazi di lavoro e di attività, sembra necessaria una formazione, se non persino urgente. Come intervenire? E’ la domanda alla quale così ha risposto il ministro dell’Istruzione Bianchi.
“Veniamo da una lunga tradizione in cui il rapporto uomo-macchina era un rapporto progressivamente di sudditanza. Le macchine oggi sono cambiate molto. Si parla di intelligenza artificiale, di supercalcolo, di big data e di strumenti in grado di sostenere le capacità creative delle persone, di gestire grandi complessi di attività.
Per questo bisogna supportare competenze personali e collettive in grado di affrontare questa straordinaria trasformazione tecnologica. Su questo però bisogna essere chiari. Ci sono livelli diversi.
Un primo è quello di dare a tutti le opportunità legate alla conoscenza delle tecnologie, al metodo con cui affrontare il cambiamento, alle competenze di vita comune.
Dopo di che bisogna permettere a ragazze e ragazzi, sulla base di una forte capacità di orientamento, che è una delle riforme fondamentali del PNRR, di poter intraprendere dei percorsi che poi si misureranno, nei diversi contesti, con gli sviluppi tecnologici del tempo in cui si vivrà”.
Proprio in questa situazione si vanno ad inserire nuove figure professionali nate dalla necessità del mercato del lavoro. Sempre alla ricerca di nuove figure professionali legate al cambiamento dell’esigenze del mercato lavorativo. In questa breve riflessione ne proponiamo una che oggi è molto richiesta.
Chi è e cosa fa un Content Marketing Specialist?
Un content marketing specialist si occupa dello sviluppo e dell’implementazione di contenuti su siti web. Il suo lavoro può essere integrato da quello di copywriter e designer per produrre un sito web compatibile con gli standard aziendali, generalmente sotto la guida di un Content Manager più esperto che curi la visione di insieme del progetto aziendale per il web.
Come si diventa Content Specialist
Un Content Specialist, prima ancora di essere uno specialista dei contenuti, è un esperto in comunicazione: nella creazione dei contenuti per un sito web aziendale sa mettersi nei panni del destinatario, cioè del cliente. Evita, quindi, di essere autoreferenziale e scrive per i lettori.
Lo scopo del suo lavoro è creare valore per il pubblico e mantenere l’interesse sul sito web, per permettere, poi, una conversione dell’utente in cliente. La responsabilità principale del Content Specialist è quella di veicolare i contenuti dell’azienda attraverso i diversi mezzi a disposizione, dal sito all’app, dall’email marketing al blog o alla newsletter.
A seconda del contesto aziendale e degli obiettivi prefissati, un responsabile dei contenuti digitali può trovarsi a curare la brand awareness o l’engagement, fino allo sviluppo delle attività di eCommerce in senso stretto. Questo presuppone che sia anche in possesso delle competenze per poter gestire un linguaggio Seo.
Content Specialist free lance
Il web Content Specialist può lavorare sia come collaboratore freelance che come dipendente di un’azienda. Il suo compito resta comunque quello di gestire i contenuti di un sito.
Oltre a Google Analytics, un Content Specialist deve possedere una seria formazione sui social network, per trasformare il contenuto in un contenuto virale, deve conoscere almeno una piattaforma CMS come WordPress e i programmi di base per la modifica essenziale delle immagini.
Un buon Content Specialist dovrà conoscere anche gli aspetti legali sul copyright e avere una formazione approfondita di Social Marketing. Un responsabile dei contenuti per il web dovrà essere costantemente aggiornato sulle novità dei social, sulle tendenze del mercato e sulle novità che la tecnologia mette a disposizione del marketing.
Il titolo di studio non è condizione senza la quale non si possa diventare Content Specialist. Certo che una preparazione universitaria adeguata è preferibile. Seguire corsi di formazione specializzata e approfondire gli argomenti informandosi su siti di settore e riviste specializzate, completa la preparazione di un professionista dei contenuti.
Che requisiti (attitudini) deve avere un responsabile dei contenuti digitali?
L’abilità fondamentale per un Content Specialist è quella di creare, sviluppare e monitorare l’andamento di tutti i contenuti digitali per indirizzarli e renderli profittevoli e coerenti con la strategia aziendale.
Ogni profilo professionale ha delle attitudini specifiche e nel caso dell’esperto di contenuti deve saper organizzare il proprio tempo e sapersi rapportare con i colleghi e con i committenti, risolvendo velocemente piccoli e grandi problemi legati al web, essere rapido nel cogliere gli spunti per contenuti in real time.
Capacità di scrittura, di lettura delle immagini (per comprendere quali sono le più comunicative e adatte al contenuto, senza correre il rischio di essere inopportuno a seconda dei contesti) e di creare engagement sui social completano il profilo del Content Specialist.
Oltre a saper leggere i dati degli Analytics e degli Insight, un responsabile dei contenuti sa cogliere le novità legate all’attualità per trovare spunti utili all’aggiornamento di un blog o di una pagina Facebook.
Content Specialist cercasi… È una professione richiesta dal mercato?
Le offerte di lavoro per esperti di contenuti digitali sono sempre in crescita, anche a causa dei continui aggiornamenti di algoritmi di ricerca e funzionalità dei social network, o per via della nascita di nuovi linguaggi social, come quelli rapidi e volatili previsti da social come Snapchat.
Le previsioni per il futuro degli esperti nella creazione e gestione di contenuti, inoltre, sono sempre più rosee, perché sempre di più le aziende avranno necessità non solo di essere sul web con un proprio sito, ma anche di farsi trovare con contenuti di qualità dai propri potenziali clienti.
A quale stipendio può aspirare (quanto guadagna) uno specialista nel marketing dei contenuti
Un’indicazione numerica sullo stipendio a cui potrebbe aspirare uno specialista dei contenuti è piuttosto difficile. Dato che questo può variare a seconda che si lavori come freelance o come dipendente di un’azienda. Così come potrebbe cambiare sulla base del tipo di contenuti da creare.
Per chi è ancora agli inizi, comunque, è meglio non puntare al ribasso nelle richieste di retribuzione. Cercare di realizzare una media tra le effettive ore lavorate e il tipo di progetto sul quale si lavorerà. Dare il giusto prezzo al proprio lavoro consentirà di svolgerlo con la giusta qualità. Concentrarsi su un singolo lavoro ben pagato è decisamente differente dal dover accettare decine di lavoretti mal pagati per raggiungere la stessa cifra.
La concentrazione in questo lavoro è tutto e il lavoro del Content Specialist è altamente specializzato. Fra i lavori meglio retribuiti in Italia, lo stipendio medio di un responsabile dei contenuti web dovrebbe variare dai 1.200 e i 2.000 euro lordi al mese, a seconda del tipo di impegno previsto e del progetto aziendale.
Per chi invece lavora in proprio i guadagni non si possono definire prima, ma certamente non hanno un tetto e possono raggiungere cifre veramente interessanti. Con un impegno serio e giornaliero si può arrivare a cifre annuali che possono sfiorare i duecentomila euro.
Pasquale Marro