Il party illegale nel resort di lusso, scoppia polemica social

Redazione
Il party illegale nel resort di lusso, scoppia polemica social

Il party illegale nel resort di lusso, scoppia polemica social. In Italia, nel giorno di San Silvestro ci sono le feste. Il nostro, d’altronde, è il Paese in cui “fatta la legge, trovato l’inganno”.

Lo dimostra quanto segnalato da Selvaggia Lucarelli e accaduto a Padenghe sul Garda, in provincia di Brescia, dove un resort di lusso ha organizzato un pranzo lungo nell’ultimo giorno dell’anno e dove sono saltate tutte le norme anti-contagio, in barba alla zona rossa.

Niente mascherine né distanziamento

Nessuna mascherina, zero distanziamento, musica e dj-set. La zona rossa fortemente voluta dal governo per cercare di arginare i contagi e scongiurare gli effetti disastrosi di una terza ondata di portata pari o superiore alla prima non è un deterrente abbastanza efficace.

Le feste erano vietate, tutte. A differenza della zona rossa standard, nella versione rafforzata delle festività anche i ristoranti degli hotel dovevano rispettare l’obbligo di chiusura, al pari di qualunque altro locale sul territorio.

L’obbligo, però, non vale per l’ora di pranzo e quindi ecco che la struttura d’eccellenza sul Garda ha organizzato un pranzo di fine anno con inizio alle 13. Niente di illegale, se non fosse che il pranzo pare sia proseguito ben oltre l’orario consentito per legge.

A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine sono alcuni residenti in zona, insospettiti dal via vai di vetture. alle 15, quando sono intervenuti gli uomini della Polizia locale, la situazione sembrava tranquilla nel resort, anche se 126 persone sono identificate e multate per la violazione della zona rossa.

Il pranzo non si è interrotto

Ma il pranzo non si è interrotto ed è continuato fino a sera, come testimoniano i video condivisi sui social. A quel punto è dilagata la polemica da parte di chi, rispettando il decreto, ha trascorso il capodanno in casa, al massimo con due persone non conviventi.

A inasprire ulteriormente i toni della discussione anche l’invito fatto dalla struttura di non divulgare sui social le immagini del pranzo.

“Abbiamo organizzato un pranzo che si è protratto a lungo per i nostri ospiti fino a sera e qualcuno, a causa di qualche bicchiere di troppo, ha esagerato”, ha spiegato il direttore dell’albergo all’Ansa.

“Capisco la rabbia delle persone che hanno visto i video e che hanno trascorso la giornata a casa in zona rossa. Abbiamo provato a intervenire in situazioni particolari, ma non è nemmeno facile imporsi con clienti che pagano tanto”, ha continuato.

In merito all’invito di non condividere nulla sui social, il direttore su Facebook ha poi spiegato: “Un bicchiere tira l’altro… Per quanto riguarda i bigliettini sui tavoli, avevamo chiesto di non pubblicare video sui social perché magari alcuni ospiti potevano non avere piacere di essere ripresi”.

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