Il primo incontro tra Harry e Meghan Markle

Redazione
Il primo incontro tra Harry e Meghan Markle

Il primo incontro tra Harry e Meghan Markle. Non si sa chi sia stato a organizzare l’incontro tra Meghan e il principe Harry. Tutti i sospetti ricadono su Violet von Westenholz, la quale sapeva che Harry voleva mettere la testa a posto e incontrare finalmente una ragazza da sposare.

La gente lo amava e pensava che si divertisse molto. Tuttavia dietro all’apparenza sbarazzina e spensierata si celavano ancora un profondo sconforto e una grande solitudine. Spesso Harry si arrabbiava per nulla e aggrediva persone senza motivo.

Harry si lasciò facilmente convincere ad andare all’appuntamento con Meghan, fissato al 5HS, uno dei più esclusivi club privati di Londra, aperto dal miliardario Robin Birley al 5 di Hertford Street, nel quartiere di Mayfair.

Il principe non aveva mai sentito parlare di Meghan Markle, né aveva mai visto una sola puntata di Suits. Probabilmente, nel sentire il suo nome, aveva reagito con la domanda che molti facevano in quei giorni a Londra: «Meghan chi?»

Anche Meghan ha sostenuto di non sapere nulla di Harry, ma è stata smentita da molte amiche che hanno ricordato i libri che aveva in casa su Lady Diana e le molte volte in cui aveva rivisto le immagini del suo funerale, con il piccolo Harry che seguiva il feretro.

Quando annunciò a Lizzy l’appuntamento, lei commentò che quella era davvero una «buona pesca» e Meghan rispose: «Sì, lo so».

Il primo appuntamento andò molto bene. Harry probabilmente fu colpito dalla determinazione di questa nuova ragazza. Dalla mancanza di qualsiasi atteggiamento riverente nei suoi confronti. Stregato dalla sua ostentata indipendenza.

Forse si è sbalordito anche da tutte le frasi che, secondo i suoi detrattori, Meghan sa usare molto bene quando vuole conquistare qualcuno. Fu lei a proporre di rivedersi il giorno dopo e a scegliere la Soho House di Dean Street, il club privato con sedi in tutto il mondo di cui aveva conosciuto il direttore a Toronto.

I servizi segreti, gli ambasciatori a Washington e a Ottawa devono essersi messi all’opera «per conoscere meglio questa ragazza», come consigliava William.

Massimo riserbo a Corte

A palazzo i funzionari incaricati di occuparsi con la massima discrezione della vicenda avevano capito benissimo che ogni informazione negativa su Meghan sarebbe stata bollata come «sessista e razzista».

C’era anche un altro evidente problema, irrisolvibile. Nel suo sito web, Meghan interveniva spesso prendendo posizione su temi come il razzismo, il femminismo, le identità culturali e la politica. Leggi anche qui 

Il ruolo di una duchessa della Royal Family non prevedeva che ci si esprimesse con così tanta libertà. Richiedeva silenzio, riflessione, neutralità. Meghan avrebbe mai accettato di stare zitta? Molti ne dubitavano. La stampa

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