Il report Iss: “Indice Rt a 0,91, dati incoraggianti ma ancora non ci siamo”

Redazione
Il report Iss: “Indice Rt a 0,91, dati incoraggianti ma ancora non ci siamo”

Il report Iss: “Indice Rt a 0,91, dati incoraggianti ma ancora non ci siamo”. L’indice Rt in Italia è pari a 0,91. È questo il dato contenuto nella bozza del monitoraggio settimanale sull’epidemia di Coronavirus in Italia realizzato da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute.

Il valore medio calcolato sui casi sintomatici di 0,91 vale per il periodo 11-24 novembre: la scorsa settimana era a 1,08. In 16 tra Regioni e province autonome si registra un Rt inferiore a 1, il valore di allarme.

Superiore a 1, invece, in 5 Regioni: Calabria (1.06), Lazio (1.04), Molise (1.38), Veneto (1.13) e Toscana (1.01). Nel report si segnala anche che per la seconda settimana consecutiva l’incidenza dei casi negli ultimi 14 giorni è diminuita.

Si tratta di dati definiti “incoraggianti” e che “confermano l’impatto delle misure che si accompagnano con una diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Tuttavia, la pressione sui servizi ospedalieri è ancora molto elevata”.

In sostanza la curva epidemiologica migliora, insieme a una ridotta pressione sugli ospedali, anche se l’incidenza resta troppo alta.

Si legge nella bozza

“Sebbene la pressione sui servizi sanitari sia ancora molto elevata si osserva complessivamente un miglioramento dell’epidemia sul territorio nazionale con riduzione della velocità di trasmissione.”

“Riduzione dell’incidenza calcolata negli ultimi 14 gg e diminuzione nelle spedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva. Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale”.

Gli esperti però sottolineano

“L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile. Pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale.” Leggi anche qui

“Consentendo una ulteriore significativa diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione segnalati e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri”.

Per quanto riguarda le singole Regioni, la gran parte è classificata a rischio moderato, ma si richiede comunque cautela. Il livello di rischio si è abbassato in quasi tutti i territori. E due scendono addirittura, per la prima volta dopo mesi, al rischio basso.

Un rischio ancora “alto” viene registrato solamente in Puglia e Sardegna, a cui si aggiunge la Calabria in quanto considerata “non valutabile”. Basilicata e Campania, invece, sono considerate nella fascia di rischio basso. Tutte le altre a rischio moderato. Fonte Fanpage

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