Il Vento è veicolo per il COVID-19, così aumentano i contagi. Ecco lo studio

Redazione
Il Vento è veicolo per il COVID-19, così aumentano i contagi. Ecco lo studio

Il Vento è veicolo per il COVID-19, così aumentano i contagi. Ecco lo studio. Le condizioni meteo possono essere determinanti per evitare il rischio di contagio da coronavirus. In particolare gli esperti hanno appurato che un metro di distanza non basta, specie in alcune precise condizioni meteo contraddistinte da vento, in particolare se è debole.

Lo Studio pubblicato su Physics of Fluids

Un recentissimo studio appena pubblicato su Physics of Fluids analizza nel dettaglio il comportamento delle goccioline emesse da un soggetto che tossisce. Ha confermato che in condizioni meteo leggermente ventose la soglia di un metro potrebbe non essere sufficiente. Mentre in assenza di ventilazione una persona che tossisce espelle le micro goccioline di saliva alla distanza di circa un metro e dopo circa 49 secondi cadono tutte a terra, nel caso di vento a 4 km orari. Quindi stiamo con una normale brezza le goccioline possono spostarsi fino a 6 metri in soli 5 secondi, mentre alla velocità di 15 km orari le gocce arrivano addirittura a 6 metri in 1,6 secondi.

È stato dunque studiato il comportamento delle goccioline emesse da un soggetto che tossisce in tre situazioni:

  • 1)assenza di vento
  • 2) con vento leggero
  • 3) con vento moderato/forte.
Ad un metro di distanza

Gli autori, dell’Università di Nicosia a Cipro, si sono proposti di capire quanto siamo più o meno sicuri al variare delle condizioni meteorologiche di ventosità ed è emerso quanto segue.  Sicuri ad 1 metro di Distanza in assenza di vento.  Studiando la cinetica della nuvola di goccioline di saliva risultante da una tosse umana, hanno scoperto che anche soltanto 1 metro di distanza (la misura di distanziamento in vigore in Italia) è una soglia sicura, dato che dopo 49 secondi dal colpo di tosse tutte le goccioline non hanno superato la distanza orizzontale di 1 metro dalla bocca. Altrettanto fondamentale è che le goccioline abbiano impiegato circa 15 secondi per scendere al di sotto del livello della vita di una persona, che è considerata una misura sicura (in verticale) tale da impedire agli astanti di inalare particelle infette.

Pericolo con il vento

Pericolo fino a 6 metri di distanza se c’è vento leggero. L’esperimento ha poi misurato la dinamica della nuvola di goccioline di saliva in presenza di vento leggero a 4 km/h, per intenderci una debolissima brezza qualunque: in questo caso la distanza di 1 metro è completamente insufficiente perché le goccioline possono spostarsi fino a 6 metri di distanza in soli 5 secondi.

Di nuovo al sicuro con vento moderato e forte grazie a maggior dispersione. Con la velocità del vento che aumenta a 15 km/ h o più, per intenderci qualche colpo di vento più forte o una brezza sostenuta, le cose cambiano. Le goccioline di saliva, infatti, si allontanano più velocemente e in soli 1,6 secondi si disperdono. Infine l’evaporazione è accompagnata da una riduzione di massa delle goccioline di saliva. La nuvola si allunga rimanendo più alta, con goccioline di saliva al di sopra dell’altezza della bocca, pertanto sebbene il vento trasporti più facilmente le particelle, se sufficiente forte queste di disperderanno evaporando. Fonte: ilmeteo.it

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