Immigrazione fuori controllo, le ONG festeggiano la crisi politica
Immigrazione fuori controllo, le ONG festeggiano la crisi politica. Il 2021 si è aperto ricalcando le orme del 2020 con numeri importanti di migranti in arrivo sulle coste italiane e navi di Ong tornate alla carica. Basti pensare che buona parte di stranieri giunti a inizio anno. Sono caricati gli scorsi giorni sulla nave quarantena ferma a Porto Empedocle proprio da Open Arms e sono in arrivo ancora migranti attraverso altri mezzi delle Ong.
Nel frattempo le notizie che arrivano dalla Tunisia non lasciano presagire nulla di buono. Con una crisi economica sempre più evidente che prepara le basi a prossimi flussi migratori. Fatti questi che vanno a scontrarsi con una situazione politica italiana allo sbando. La crisi di governo non permette al momento di intravedere alcuna strategia sul fronte migratorio per i prossimi mesi.
Il campanello d’allarme sul fronte immigrazione
Il nuovo anno si è aperto senza alcuna novità e anzi ha seguito la scia di quello precedente mettendo nella conta già 340 migranti in soli 19 giorni. Tutti provenienti dall’altra parte del Mediterraneo e prevalentemente eritrei con al seguito afghani e tunisini.
Nonostante la prima parte del mese di gennaio da un punto di vista meteorologico non sia delle migliori. Gli sbarchi non si sono mai fermati. In tutto ciò è risultato anche incisivo l’intervento delle Ong. Solo domenica 4 gennaio la nave spagnola Open Arms, ha trasferito sulla nave quarantena Rhapsody di Porto Empedocle 265 migranti.
Dalle rotte del Mediterraneo centrale sono in arrivo altri migranti
La nave Ocean Viking, dell’Ong francese Sos Mediterranée, tra il 20 e il 22 gennaio in distinte operazioni di salvataggio. Ha caricato a bordo complessivamente 374 migranti. Gli attivisti hanno già chiesto la disponibilità di un porto italiano o maltese per lo sbarco.
La Guardia Costiera italiana nel frattempo, lavora incessantemente e non perde d’occhio i movimenti che avvengono su tutto il Mediterraneo. Confermando l’impegno dei piani di lavoro presi negli ultimi anni. L’anno è appena iniziato, ma se queste sono le premesse, dati alla mano, i prossimi mesi si preannunciano impegnativi.
Ong ai nastri di partenza
La prima Ong a inaugurare i lavori in Italia in questo 2021 è la spagnola di Open Arms. Ma cosa sta accadendo nel frattempo alle navi delle altre Organizzazioni Non Governative? Il Mediterraneo e, l’Italia in particolare, potrebbero presto imbattersi in richieste di approdo da parte di nuovi mezzi.
Una novità arriva infatti da Mediterranea Saving Humans
L’unica Ong italiana a quanto pare, accanto alla nave Mare Jonio avente come capomissione Luca Casarini, vorrebbe affiancare la Mare Jonio 2. Quest’ultima sarà però più grande con circa mille posti e dotata di droni, visori notturni e palloni aerostatici per un costo di 800mila euro.
Il mezzo dovrebbe essere pronto ad aprile, in coincidenza dell’avvio della stagione primaverile. Che, come si sa, è anche il periodo in cui le rotte verso il Mediterraneo iniziano ad incrementare. La nave tra l’altro, dovrebbe stazionare a largo del nord Africa, punto focale dell’avvio dei viaggi della speranza.
Il problema relativo alla Tunisia
Il 2021 potrebbe somigliare al 2020 anche sul fronte della rotta tunisina. Quest’ultima nell’anno appena trascorso ha portato in Italia il 42% dei migranti sbarcati. E la situazione in vista dei prossimi mesi potrebbe essere ancora più drammatica.
Il Paese nordafricano in questi giorni è scosso da proteste e scontri, indice di un malcontento popolare sempre più latente. L’emergenza Covid ha azzerato il turismo, una delle principali fonti di entrata, migliaia di giovani si sono ritrovati senza reddito e senza prospettiva.
Molti di loro, come peraltro segnalato anche dall’Ufficio Europeo di Sostegno per l’Asilo (Uesa), potrebbero cercare fortuna in Italia. “Per adesso non ci sono segnali precisi di allarme – fanno sapere fonti della Guardia Costiera – Ma teniamo d’occhio la situazione”. Fonte IlGiornale