Imprenditore pompe funebri distrugge cadavere e conserva le ossa
Imprenditore pompe funebri distrugge cadavere e conserva le ossa. Ha nascosto i resti del cadavere di una donna nel giardino della villa presa in affitto a Pescosolido, piccolo Comune in provincia di Frosinone.
I carabinieri hanno denunciato un imprenditore quarantaquattrenne, titolare di un’agenzia di pompe funebri, per distruzione di cadavere e smaltimento illecito. È accusato di essersi sbarazzato delle ossa di un cadavere.
Una salma, appartenente ad una donna di origini abruzzesi, della quale si sarebbe dovuto occupare. Ha nascosto le ossa dentro ad un sacco e le ha sotterrate, invece di smaltirle regolarmente, come previsto dalla legge.
L’uomo ha messo in atto la scorciatoia per risparmiare sui costi delle procedure necessarie. La notizia del rinvenimento delle ossa umane è trapelata ieri, ma i fatti risalgono allo scorso lunedì 15 marzo.
A commentarla è stato anche il sindaco Donato Bellisario, che ha spiegato come siano state messe in atto tutte le procedure previste dal caso, con il medico legale che ha fotografato le ossa poi affidate in custodia giudiziale al primo cittadino e poste al cimitero.
Le indagini sulle ossa nella villa a Pescosolido
Si tratta nello specifico di tredici costole, parte di una colonna vertebrale e un femore. Sin dal primo momento l’ipotesi degli investigatori è, infatti, quella che il giardino dell’abitazione era utilizzato da chi ci risiedeva come luogo dove seppellire materiale organico.
Destinato invece, in quanto tale, allo smaltimento speciale. Secondo quanto ricostruito al momento in sede d’indagine l’imprenditore, che viveva in affitto nella villa del piccolo centro del Frusinate che conta circa 1500 anime, a trovare le ossa è stato un giardiniere.
L’uomo, che stava tagliando il prato, ha notato il sacco parzialmente nascosto nel terreno e ha subito allertato il proprietario; il quale si è dichiarato completamente all’oscuro dei fatti e che ha segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine.
Sulla macabra vicenda sono ancora in corso le indagini serrate dei carabinieri, che coordinati dalla Procura di competenza territoriale, sono incaricati di far luce sull’intera e misteriosa dinamica dei fatti.