Incendio in casa centro storico Fermo, morto 57enne

Redazione
Incendio in casa centro storico Fermo, morto 57enne

Incendio in casa centro storico Fermo, morto 57enne. L’incendio in casa, forse a causa di un corto circuito elettrico, poi il fumo che invade l’abitazione, uccidendo la persona che vi abitava.

E’ accaduto stamattina, poco dopo le 8, in un appartamento, su due piani, situato nel centro storico a Fermo in Vicolo Chiuso XI: inutili le manovre rianimatorie eseguite dai sanitari su un 57enne che è deceduto.

Dopo la segnalazione dell’incendio, sono intervenuti i vigili del fuoco di Fermo i quali hanno trovato l’uomo a terra in soggiorno, privo di sensi, e lo hanno portato all’esterno.

I pompieri hanno spento le fiamme, forse innescante da un corto circuito elettrico. Nel frattempo i sanitari hanno tentato, senza successo, di rianimare il 57enne che è morto probabilmente per arresto cardiaco dovuto ad asfissia. Sul posto anche la polizia.

Gdf sequestra 180 kg vongole senza documenti sanitari

In tre distinti interventi eseguiti nelle aree portuali di San Benedetto del Tronto e di Porto San Giorgio, i finanzieri della Sezione Operativa Navale di San Benedetto del Tronto hanno sequestrato 180 chili di vongole pronte per essere commercializzate, benché prive della necessaria documentazione sanitaria.

Durante l’attività di controllo i militari hanno individuato, nel porto di San Benedetto, un uomo che stava nascondendo nella propria auto 60 kg di vongole irregolarmente detenute, già confezionate in 7 retine.

Nel prosieguo dell’attività, a Porto San Giorgio, le Fiamme Gialle hanno sequestrato altri 70 kg di vongole. Erano detenute da due persone e anche in questo caso prive della prevista documentazione igienico-sanitaria.

Nella stessa zona portuale, nei pressi della banchina di sbarco dei molluschi bivalvi, i finanzieri hanno rinvenuto 50 kg di vongole prive di etichettatura o documentazione necessaria per la tracciabilità.

In tutti e tre i casi, le vongole erano pronte per essere immesse illegalmente in commercio. Verosimilmente destinate alla vendita al di fuori del circuito ufficiale del mercato ittico nazionale.

Ai tre responsabili sono elevate sanzioni amministrative da mille a 6.000 euro. Il prodotto ittico sequestrato è reimmesso in mare, previa certificazione da parte dell’autorità sanitaria veterinaria, per favorire il ripopolamento marino. (ansa.it)

  •  

Redazione

La redazione de L'inserto, articoli su cronaca, economia e gossip

Modifica le impostazioni GPDR