Incidente fatale con la sua moto: 19enne deceduto

Redazione
Incidente fatale con la sua moto: 19enne deceduto

Incidente fatale con la sua moto: 19enne deceduto. Dramma nell’Alta Padovana: Alessio Bariamcanaj, 19enne residente a Piombino Dese, è morto nella mattinata di sabato 3 aprile per le conseguenze del tragico incidente occorso la sera prima.

I fatti

Intorno alle ore 19 di venerdì 2 aprile il giovane stava percorrendo via Meolde a Piombino Dese, in provincia di Padova, a bordo del suo scooter Yamaha quando per cause ancora in corso di accertamento ha perso il controllo della moto cadendo violentemente a terra.

Elitrasportato d’urgenza all’ospedale di Treviso, le sue condizioni – già critiche – si sono ulteriormente aggravate nella notte causandone il decesso intorno alle ore 8 di questa mattina, sabato 3 aprile.

Le indagini sono affidate ai carabinieri di Piombino Dese. Il 19enne, di origini albanesi, era molto conosciuto in paese al pari della famiglia; tanto che il padre lavora nella macelleria all’interno del supermercato presente nel Comune.

Il giovane Alessio frequentava il liceo “Giorgione” a Castelfranco Veneto ed era anche una promessa del calcio; giocava nelle compagini giovanili dell’Union Dese.

Decollato da Verona volo “Covid-tested” per le Canarie

E’ decollato questa mattina alle 10 dall’aeroporto Catullo di Verona il volo “covid-tested” della compagnia aerea Neos, diretto a Tenerife e Fuerteventura. Le persone imbarcate nel Boeing 737/800 erano 170, pari a oltre il 90% del coefficiente di riempimento dell’aeromobile.

I passeggeri hanno presentato al banco check-in l’esito negativo del tampone molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti al loro ingresso alle Canarie. Per il rientro in Italia, sabato 10 aprile, i passeggeri esibiranno all’aeroporto di partenza, alle Canarie, la certificazione relativa al tampone effettuato nelle 48 ore antecedenti.

Covid: Cgia, 2021 sarà anno d’oro per il lavoro nero

La pesante crisi economica in corso fa crescere l’esercito dei lavoratori in nero presente in Italia. Lo sostiene la Cgia di Mestre, ricordando che nell’ultimo anno la crisi pandemica ha provocato una perdita di circa 450 mila posti di lavoro.

Con le chiusure imposte nelle ultime settimane, a tanti di questi disoccupati si sono aggiunti molti addetti del settore alberghiero e della ristorazione e altrettante finte parrucchiere ed estetiste che quotidianamente si recano nelle case degli italiani ad esercitare irregolarmente i servizi e le prestazioni più disparate.

Un numero di invisibili difficilmente quantificabile, anche se secondo gli ultimi dati stimati qualche anno fa dall’Istat; quindi ben prima dell’avvento del Covid; i lavoratori in nero presenti in Italia erano molti: circa 3,2 milioni.

La situazione è destinata a peggiorare

Nei prossimi mesi, secondo gli Artigiani, la situazione è destinata a peggiorare. Con lo sblocco dei licenziamenti previsti dapprima a fine giugno, per coloro che lavorano nelle Pmi e nelle grandi imprese, e successivamente in autunno, per quelli che sono occupati nelle micro e piccolissime aziende, c’è il pericolo che il numero dei senza lavoro aumenti in misura importante.

Stiamo parlando di quelle persone che non riuscendo a trovare una nuova occupazione saranno costrette a optare per un lavoro irregolare; o si improvviseranno come abusivi per integrare le magre entrate familiari.

Non meno impattante è giudicato l’effetto chiusura imposto dal governo nelle ultime settimane a bar, ristoranti, negozi, massaggiatori, parrucchieri e centri estetici. Soprattutto nei territori più provati dalla crisi, ad esempio, i camerieri si stanno improvvisando edili, dipintori, idraulici, giardinieri o addetti alle pulizie.

Eseguono piccoli lavori pagati poco e in nero che, tuttavia, consentono a queste persone di portare a casa qualche decina di euro al giorno, permettendo così a molte famiglie di mettere assieme il pranzo con la cena.

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