Incidente in fase di atterraggio, paracadutista muore

Redazione
Incidente in fase di atterraggio, paracadutista muore

Incidente in fase di atterraggio, paracadutista muore. Tragico incidente nella mattinata di oggi, sabato 30 gennaio, a Cremona. Un uomo di 35 anni, Marco Pietro Rossi, è morto mentre stava praticando paracadutismo.

L’incidente è avvenuto attorno alle 11, stando a quanto riporta l’Azienda regionale emergenza urgenza. La vittima, un uomo residente in provincia di Lecco, era decollato a bordo di un aereo dall’aeroclub del Migliaro a Cremona.

E si era lanciato col paracadute. Stando a quanto ricostruito finora, durante l’atterraggio si sarebbe però verificato un inconveniente: il paracadutista è caduto rovinosamente al suolo, riportando gravissime ferite.

L’uomo è morto in ospedale a causa delle gravi ferite

Sul posto sono intervenute un’ambulanza e un’automedica del 118, oltre agli agenti della questura di Cremona. I soccorritori hanno prestato le prime cure al paracadutista, che è stato caricato su un’ambulanza partita in codice rosso.

Il giovane è trasportato verso l’ospedale Maggiore di Cremona. L’arrivo al nosocomio attorno a mezzogiorno. I medici purtroppo non sono, però, riusciti a salvare la vita al 35enne, che è deceduto all’interno dell’ospedale.

La vittima era un grande appassionato di paracadutismo

Mentre i poliziotti di stanza presso la questura di Cremona sono impegnati a ricostruire cosa sia accaduto al 35enne, sui social hanno iniziato a circolare messaggi di cordoglio per la vittima, che era molto conosciuta.

Marco Pietro Rossi era un grande appassionato di paracadutismo e di riprese e foto aeree. Tante le foto che si trovano sul suo profilo Facebook e che lo ritraggono sorridente mentre è sospeso in cielo.

In molti hanno utilizzato la tipica espressione dei paracadutisti per dare l’ultimo saluto al loro amico: “Cieli blu”. “Ci mancherai tanto vola sempre al nostro fianco”, ha scritto uno degli amici della vittima sul suo profilo.

Fatta pedinare in malattia e licenziata, giudice la reintegra

Per 18 giorni era stata pedinata da un investigatore privato, ingaggiato dalla società per cui lavorava e che alla fine l’aveva licenziata, ma il giudice del lavoro di Bergamo ha disposto il reintegro della donna.

Sonia Assanelli, 50 anni, di Antegnate, rientrerà al suo lavoro alla ‘Sinergia’ di Treviglio, società che fornisce servizi di back office alle banche del credito cooperativo (e che ora ha cambiato proprietà). La donna aveva subito quattro interventi al braccio e l’applicazione di una protesi interna.

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