Incidente stradale: muoiono padre e figlio, omicidio suicidio
Incidente stradale: muoiono padre e figlio, omicidio suicidio. Hanno perso la vita padre e figlio nell’incidente fra due auto che si sono scontrate. Però, quello che era sembrato un normale, tragico incidente ora potrebbe avere alla base una motivazione diversa e prendere un’altra piega.
L’ipotesi che sta circolando, in queste ore, con una certa insistenza è che ci si trovi di fronte ad un caso di omicidio-suicidio. Lo fanno sapere fonti investigative, in relazione all’incidente stradale che ha provocato uno scontro frontale tra due auto. Costato, poi, la vita ieri sera a Pescia (Pistoia) a un 26enne e al padre di 63 anni.
I problemi psichici del giovane
Alla guida di una delle automobili ci sarebbe stato il giovane 26enne e, secondo gli elementi finora raccolti, potrebbe aver volontariamente indirizzato la propria macchina contro l’altra vettura. A quanto si è riuscito ad apprendere da fonti qualificate il giovane, tra l’altro, avrebbe anche sofferto di problemi psichici.
I soccorsi, subito allertati, sono arrivati immediatamente sul luogo dell‘incidente. Nell’incidente si contano tre persone rimaste ferite. Tra i feriti anche una ragazzina di dodici anni.
La 12enne sarebbe ora ricoverata presso un ospedale dove è stata portata assieme a una donna di 63 anni. I sanitari inviati dal 118 dalle associazioni della Valdinievole hanno invece hanno potuto solo constatare il decesso del 67enne e del 26enne.
Presenti anche i vigili del fuoco di Pescia e Montecatini Terme per liberare i corpi dalle lamiere delle vetture. Sul posto si era portata anche la polizia stradale con i suoi agenti.
Il sinistro è avvenuto attorno alle 23 di lunedì 4 luglio lungo via Romana, all’altezza di un distributore di benzina. La strada collega le due frazioni di Pesciamorta e di Alberghi.
Il Suv (con a bordo padre, madre e una bambina piccola) stava arrivando da Pescia, l’utilitaria (sulla quale viaggiavano le due vittime) dalla parte opposta. Inizialmente si è ipotizzato un malore, oppure una manovra errata o una distrazione, poi ha preso quota l’ipotesi dell’insano gesto volontario.