Incidente sul lavoro: 32enne perde la vita in fabbrica

Redazione
Incidente sul lavoro: 32enne perde la vita in fabbrica

Incidente sul lavoro: 32enne perde la vita in fabbrica. Davide è stato agganciato da un macchinario a rotazione e buttato violentemente a terra: è morto sul colpo.

Davide Scanio aveva da poco compiuto 32 anni, ma purtroppo la morte se l’è portato già via. É morto a causa di un incidente mortale sul lavoro in una fabbrica di imballaggi, la Cavalleri Unipersonale ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria.

Davide, morto a causa di un incidente in fabbrica

Davide stava lavorando vicino ad un macchinario a rotazione, dal quale è stato agganciato e scaraventato a terra. L’impatto sfortunatamente è stato estremamente violento, per cui il ragazzo è morto sul colpo, dopo aver sbattuto la terra.

Le parole del segretario generale della fabbrica

Al momento le dinamiche precise dell’incidente mortale non sono ancora chiare, tanto è vero che sono al vaglio dei carabinieri militari e dello Spresal.

Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria-Asti, ha detto che:

“Si tratta dell’ennesimo incidente in un Paese come l’Italia, con già un altissimo livello di mortalità sul lavoro “.

L’addio dell’amico su Facebook

Su Facebook un carissimo amico di Davide gli ha dato l’addio con un post molto toccante: “Caro Davide, la vita è pure questa, sofferenza e dolore, tu l’hai sempre affrontata con un sorriso.

Quelle poche volte che siamo usciti insieme erano solo risate, sicuramente se tu fossi rimasto in paese le uscite sarebbero state molte di più. Eri veramente un bravo ragazzo, bello come il sole ma soprattutto umile!

E non è la circostanza a farmelo dire… Da ieri l’unico sentimento è la tristezza mescolata alla rabbia. Ciao grande amico di tutti”.

Tav: resta in carcere leader Askatasuna Rossetto

Resta in carcere il leader del centro sociale Askatasuna di Torino, Giorgio Rossetto, arrestato lo scorso 10 marzo dalla Digos del capoluogo piemontese durante un blitz che ha portato all’esecuzione di una serie di misure cautelari nei confronti di antagonisti accusati di resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata commessi in occasione di varie manifestazioni, in città e in Val di Susa.

Lo ha deciso il Tribunale del Riesame

Esce dal carcere invece Umberto Raviola, anche lui militante di Askatasuna, che finisce ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Per gli altri indagati restano gli obblighi di firma e i domiciliari. Ad alcuni di loro, compreso Giorgio Rossetto, è stato anche revocato il reddito di cittadinanza.

Il leader di Aska, durante l’interrogatorio di garanzia non ha risposto alle domande, limitandosi soltanto a respingere la sua raffigurazione come “il Putin della Val di Susa”. La procura intanto intende procedere contro Askatasuna anche per associazione sovversiva, reato sul quale spetta ora all’autorità giudiziaria prendere una decisione.

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