Incidente sul lavoro: Enrico muore in ospedale dopo tre giorni di coma

Redazione
Incidente sul lavoro: Enrico muore in ospedale dopo tre giorni di coma

Incidente sul lavoro: Enrico muore in ospedale dopo tre giorni di coma. Enrico Pantoni, l’operaio di 65 anni originario di Torano Nuovo, in provincia di Teramo, è morto.

L’uomo, impegnato per una trasferta di lavoro a Milano, è rimasto vittima di un grave infortunio nella giornata di mercoledì 14 luglio mentre si trovava nella biblioteca dell’Università degli Studi del capoluogo lombardo.

Trasferito d’urgenza al pronto soccorso del vicino Policlinico, Enrico è scomparso nella giornata di sabato 17 luglio. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo iscrivendo al registro degli indagati il datore di lavoro di Enrico.

E disponendo anche l’autopsia sul cadavere dell’operaio per capire se alla base della caduta possa esserci stato un malore o qualche altra causa che abbia potito provocarne la morte.

Enrico morto in ospedale dopo tre giorni di coma

Il 65enne era dipendente della Cam Impianti srl, impresa del Teramano, impegnata nel settore degli impianti tecnologici. Enrico si trovava nella biblioteca della Statale di Milano per ammodernare la rete dati.

Secondo quanto comunicato, l’operaio non soffriva di alcuna patologia particolare e al momento dell’incidente si trovava dentro una stanza su di un trabattello a circa due metri d’altezza.

All’improvviso, l’uomo ha perso l’equilibrio cadendo rovinosamente al suolo. Raggiunto dal tempestivo intervento degli operatori sanitari, inviati sul posto dall’Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia, gli è diagnosticata una grave frattura cranica e altri traumi.

Arrivato in stato di coma al pronto soccorso del Policlinico, è morto dopo tre giorni senza mai riprendere coscienza. Una volta eseguita l’autopsia sul suo corpo, e ricevuto il nulla osta dall’autorità giudiziaria, verranno svolti i funerali.

Lavoro, San Marco annuncia 50 licenziamenti, sciopero

Sciopero e manifestazione di protesta oggi alla San Marco Industrial di Atessa (Chieti) contro l’avvio dei licenziamenti collettivi per 50 lavoratori su 163. Per l’occasione il direttivo provinciale Fim Cisl si è appositamente svolto davanti ai cancelli dell’azienda.

“Tanta è stata la solidarietà nei confronti dei lavoratori che da mesi subiscono l’arroganza società – dice Amedeo Nanni, responsabile metalmeccanico della Fim – L’azienda ha deciso di avviare la procedura nonostante la possibilità di altri mesi di cassa straordinaria e cassa covid.

La segreteria Fim-Cisl aveva proposto a tutte le sigle sindacali di organizzare uno sciopero a livello nazionale, ma, purtroppo, anche in questa occasione abbiamo ricevuto un diniego. Come Fim-Cisl continueremo ad attuare tutte le iniziative possibili per tutelare i lavoratori del nostro territorio.

Altra riunione la terremo mercoledì prossimo, 28 luglio. Dopo lo sblocco dei licenziamenti la San Marco è stata la prima e unica ad aprire la procedura per licenziare 50 lavoratori.

Pertanto vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e portare l’azienda a ritirare la procedura e a utilizzare gli ammortizzatori sociali che non sono ancora esauriti; oltre che a portare nuove lavorazioni come da impegni presi quando l’azienda aveva acquisito lo stabilimento dal fallimento”.

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