Incidente sul lavoro: Tiziana muore dopo 40 giorni di agonia

Redazione
Incidente sul lavoro: Tiziana muore dopo 40 giorni di agonia

Incidente sul lavoro: Tiziana muore dopo 40 giorni di agonia. Tiziana Bruschi è morta per un incidente sul lavoro. Un’agonia durata oltre un mese: il 2 settembre era stata travolta da un bancale.

Mentre era impegnata, come faceva da tantissimi anni, alla Sistema srl, una piccola azienda di Scandicci, comune dell’hinterland di Firenze, che produce materie plastiche.

Ieri a 58 anni è deceduta all’ospedale Careggi. Al momento il titolare dell’azienda è indagato per omicidio colposo ma probabilmente ci saranno altri avvisi di garanzia.

Morta dopo 40 giorni di agonia

Secondo le ricostruzioni, l’operaia si trovava in magazzino, quando un pesante bancale, carico di merce, le è finito addosso da un’altezza di 3 metri. Tra le ipotesi c’è che un operaio in manovra col muletto aveva spostato una pila di bancali e uno di questi l’aveva travolta.

La 58enne aveva riportato numerosi traumi e dopo oltre un mese in coma, il suo cuore si è spento. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Firenze, Francesco Sottosanti. Il quale, dopo aver ricevuto notizia del decesso in ospedale della lavoratrice, ne ha disposto l’autopsia. L’esame a Medicina legale è stato eseguito nella giornata di ieri martedì.

Il dolore del governatore Giani

“È un dolore indicibile e invio il mio più sentito cordoglio, esprimendo sentimenti di vicinanza, alla famiglia di Tiziana Bruschi“. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani interviene sulla morte dell’operaia 58enne.

“Dall’inizio dell’anno – prosegue Giani – i caduti sul lavoro in Toscana sono già 26. È uno stillicidio non più sopportabile, che ci fa fare un salto indietro di anni”.

“Alla ripartenza che tutti desideriamo – conclude il presidente – non può corrispondere un costo altissimo in vite umane. La pandemia ha ridisegnato le priorità su cui dobbiamo concentrare il nostro impegno.

E tra queste ci sono certamente il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori, una forte e diffusa cultura della sicurezza, strumenti e risorse adeguate per prevenire incidenti e infortuni mortali sul lavoro”.

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