Inter: capo ultrà Vittorio Boiocchi ucciso in strada
Inter: capo ultrà Vittorio Boiocchi ucciso in strada. Il capo ultrà dell’Inter Vittorio Boiocchi, pregiudicato di 69 anni, è ammazzato a colpi di pistola a Figino, nella periferia Ovest di Milano, in quello che sembrerebbe essere un agguato.
Raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco tra collo e torace in via Fratelli Zanzottera, l’uomo è trasportato in condizioni disperate al Pronto Soccorso dell‘ospedale San Carlo, dove è deceduto poco dopo l’arrivo.
Sparatoria a Milano, ucciso Vittorio Boiocchi
La sparatoria è avvenuta intorno alle 19:50 di oggi, 29 ottobre, poco prima della partita Inter-Sampdoria, in programma per stasera allo stadio San Siro. L’allarme è lanciato da alcuni passanti, che hanno visto Vittorio Boiocchi a terra in una pozza di sangue.
Boiocchi abitava poco distante; non si esclude quindi che chi lo ha ammazzato lo stesse aspettando in strada, o che si sia stato attirato in trappola col pretesto di un appuntamento. Sull’omicidio indaga ora la Squadra Mobile di Milano.
Ultras curva Nord hanno lasciato lo stadio Meazza
Dopo aver appreso del decesso di Vittorio Boiocchi molti degli ultras della Curva Nord dell’Inter hanno lasciato gli spalti – secondo anello – dello stadio Meazza, dove era in corso la partita tra i nerazzurri e la Sampdoria, durante l’intervento.
Già nel primo tempo, quando si era diffusa la notizia del grave ferimento, alcuni striscioni erano ritirati e molte sciarpe erano tolte anche in altri settori. Vittorio Boiocchi avrebbe preso le redini della Curva Nord nel 2017, dopo gli scontri di Santo Stefano tra gli ultras dell’Inter e quelli del Napoli.
Nel giugno 2021, quando era sottoposto alla sorveglianza speciale, nelle prescrizioni c’era anche quella che avrebbe dovuto tenerlo lontano dallo stadio. Almeno due chilometri di distanza da San Siro. Obiettivo dei giudici, “spezzare quel legame pericoloso esistente fra Boiocchi Vittorio e la tifoseria interista anche al fine di tutelare i soggetti legati al mondo degli ultrà che non presentino caratteristiche criminali come le sue“.
Proprio col mondo del calcio, infatti, Boiocchi faceva affari da decine di migliaia di euro. In una intercettazione relativa all’ultima inchiesta in cui è rimasto coinvolto lo si sente dire che “prende circa 80mila euro al mese tra parcheggi e altre cose”, tra le quali il pagamento da parte di due paninari che avrebbero ottenuto il posto grazie a lui e che avrebbero versato una somma ad ogni partita.