Investito in bici: morto bracciante, un ferito grave

Redazione
Investito in bici: morto bracciante, un ferito grave

Investito in bici: morto bracciante, un ferito grave. Un tragico incidente stradale, purtroppo mortale, si è verificato questa mattina ad Orta di Atella, cittadina della provincia di Caserta.

La vittima è Fareh Khalif, bracciante agricolo di 42 anni originario del Burkina Faso, investito da un’automobile mentre si trovava in sella alla sua bicicletta per andare a lavoro.

Stando a quanto si apprende, il 42enne stava percorrendo via Bugnano, diretto al lavoro, quando è centrato in pieno da un’automobile. Tempestivo l’intervento dei soccorritori del 118.

I soccorritori, purtroppo però, una volta giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Khalif, morto sul colpo. Troppo gravi le ferite riportate nell’impatto, che è stato molto violento.

Ferita un’altra persona

Nell’incidente è rimasta ferita in maniera grave anche un’altra persona, un uomo – le cui generalità non sono ancora rese note – che si trovava insieme al 42enne al momento dell’impatto.

Soccorso dal 118, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, dove è ricoverato in condizioni che i sanitari del nosocomio hanno giudicate gravi.

Sul luogo della tragedia sono arrivati, oltre ai sanitari, anche i carabinieri, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso; utili a determinare l’esatta dinamica dell’incidente e a stabilire eventuali responsabilità.

Mentre il conducente della vettura, un 60enne del posto, che ha prestato prontamente i primi soccorsi, è ascoltato dai militari dell’Arma. Inoltre, la Procura di Napoli Nord, competente sul territorio, come spesso accade in questi casi, ha disposto l’autopsia sul corpo di Fareh Khalif.

Abusi sessuali su due ragazzi, revocati domiciliari a prete

Il gip di Napoli Marcello De Chiara ha scarcerato l’ex parroco di Presenzano (Caserta) Gianfranco Roncone, che era finito lo scorso aprile agli arresti domiciliari per violenza sessuale su minore.

Il magistrato ha accolto l’istanza che i legali del prete – attualmente sospeso dal servizio – Renato Jappelli e Dario Mancino hanno presentato dopo che si era tenuto l’incidente probatorio che aveva messo faccia e faccia il prete e i due accusatori, due ragazzi romeni maggiorenni, uno dei quali minori quando sarebbero avvenute le molestie sessuali.

Nel corso dell’incidente probatorio sarebbero emerse alcune difformità nel racconto da parte dei due denuncianti, che hanno convinto il gip a sostituire la misura dei domiciliari a quella dell’obbligo di dimora nel comune di Sparanise, paese di residenza del prete.

Don Roncone, è accusato dalla Procura di Napoli anche di induzione alla prostituzione. I fatti si riferiscono al 2020.

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